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La verità sul Venezuela in vista delle prossime elezioni

La realtà di quanto sta accadendo in Venezuela si fa sempre più strada nell’opinione e nella coscienza dei popoli del mondo, che stanno moltiplicando la loro solidarietà con la Patria di Simon Bolivar e Hugo Chavez; mentre l’infamia e le menzogne diffuse dalle grandi corporazioni della disinformazione, strumenti del piano imperialista volto a cercare di rovesciare il governo bolivariano guidato dal compagno presidente Nicolas Maduro, continuano ad essere svelate.

Abbiamo continuato a constatarlo in queste ultime settimane, in cui, nell’ambito delle nostre responsabilità nel Comando della Campagna “Darío Vivas”, abbiamo avuto l’opportunità di discutere di questi temi con un gran numero di personalità e rappresentanti delle organizzazioni politiche, sociali e dei lavoratori del mondo.

Il fatto è che anche i settori oppositori della Rivoluzione Bolivariana respingono le infamie contro il Capo dello Stato venezuelano e le altre alte autorità del paese che si riversano sui media, nel desiderio di quest’ultimi di mettere in discussione l’istituzionalità della Repubblica Bolivariana del Venezuela e minare il morale di coloro che militano e/o simpatizzano per il progetto di ampie trasformazioni avviato dal comandante Hugo Chávez nel 1999.

In modo ipocrita, di parte e pieno di interessi, questi media affrontano l’attuale situazione nazionale: le difficoltà che il nostro Popolo deve fronteggiare in termini di approvvigionamento di carburante, le limitazioni imposte allo Stato venezuelano per l’acquisto di cibo e medicine e alcuni fallimenti che potrebbero verificarsi nella fornitura di alcuni servizi pubblici, per non parlare del fatto che tutte queste affettazioni sono legate al criminale blocco economico, finanziario e commerciale che è stato intensificato dal governo suprematista degli Stati Uniti in tempi di pandemia.

Nulla si dice del fatto che il fallimento nella fornitura di benzina che si è verificato nelle ultime settimane avrebbe potuto essere rimediato con la nostra società CITGO, ora nelle mani di una banda criminale che ha organizzato, seguendo il piano progettato a Washington, quella che il compagno presidente Nicolás Maduro ha denunciato come “la più grande operazione di saccheggio mai commessa nella storia recente contro qualsiasi nazione del mondo”.

Tantomeno coloro contrari alla Patria, che si strofinano le mani nel dolore del popolo venezuelano, dicono qualcosa sul saccheggio, a livello internazionale, delle risorse e degli altri beni della nostra principale compagnia nazionale, Petróleos de Venezuela (PDVSA), tra cui diverse raffinerie; l’ammontare totale di questi beni è di oltre 40 miliardi di dollari, un duro colpo per le finanze del Paese.

Tutto questo come parte, dobbiamo continuare a denunciarlo, di un’operazione pianificata dall’imperialismo nordamericano per incidere sulla vita quotidiana del popolo venezuelano, nel suo desiderio di imporre un governo fittizio e minare la Democrazia Bolivariana; un’intenzione che continuerà a scontrarsi a testa alta con la ferrea volontà del nostro Popolo di difendere la propria sovranità e indipendenza e di continuare ad essere fedele all’eredità del leader storico della Rivoluzione Bolivariana.

Non ci sono riusciti e non ci riusciranno. Noi, figlie e figli della Patria del Liberatore Simon Bolivar e del Comandante Hugo Chavez, siamo determinate e determinati ad essere liberi ed indipendenti, non ci sarà al mondo una forza capace di fare del sacro suolo del Venezuela una neo-colonia di qualsiasi impero.

I nemici della Patria sanno che i loro giorni sono contati, che il tempo sta per scadere, che tra poche settimane il Paese avrà una nuova Assemblea nazionale; per questo l’ultra-destra fascista, con l’appoggio di alcuni governi pienamente sottomessi ai disegni del loro padrone del nord, propaganda la tesi del rinvio delle elezioni parlamentari del 6 dicembre.

L’unico scopo di una richiesta così irresponsabile ed interferente è quello di cercare di prolungare la farsa del governo fittizio; anche quando i suoi promotori sanno perfettamente che questo compito viola le disposizioni della Costituzione bolivariana, approvata dalla stragrande maggioranza del popolo venezuelano durante il processo costituente sviluppato durante il primo anno del nostro progetto di liberazione nazionale.

Pertanto, il 5 gennaio 2021, quando il nostro testo costituzionale ordinerà l’inizio del periodo parlamentare, le donne e gli uomini venezuelani si troveranno ad affrontare una nuova realtà politica, che sarà indubbiamente diversa, plurale e democratica, caratterizzata dal salvataggio dell’Assemblea Nazionale nell’interesse del nostro Popolo, inaugurando così una nuova tappa nella vita del Paese, segnata dalla sconfitta dell’ultra-destra fascista e, come è avvenuto finora, dalla piena disposizione del Governo bolivariano guidato dal compagno presidente Nicolás Maduro e, in generale, delle forze patriottiche, alla convivenza pacifica e alla promozione del dialogo e della comprensione tra i diversi settori della Nazione.

Il 6 dicembre il popolo venezuelano punirà la resa delle forze antipatriottiche e il saccheggio da esse servilmente incoraggiato nell’interesse dell’imperialismo statunitense.

Quel giorno, noi, il Popolo del Venezuela, con Bolivar e Chavez in prima linea, vinceremo, in difesa della dignità nazionale.

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