La querelle nata dalla comunicazione unilaterale del governo italiano secondo cui la Francia avrebbe aperto un porto ai migranti naufraghi, tenuti a lungo a bordo della Ocean Viking è esplosa in un clamoroso incidente diplomatico.
Dal punto di vista formale, la presidente del consiglio, il ministro degli esteri, quello dell’Interno e – convitato di pietra – quello delle infrastrutture, hanno dato il peggio della loro impreparazione, condita di prosopopea propagandistica.
Dal punto di vista sostanziale, si è rotta quell’atmosfera gelatinosa, in cui sembrava che tutto sommato il nuovo governo non era poi così sovranista.
Usare l’immigrazione come mattone per infrangere l’immagine della Ue, forzare gli accordi, e poi far finta di cadere dal pero è nei piani sovranisti di Meloni e Salvini, e vivacchia opportunisticamente nella doppiezza di Berlusconi e i suoi valletti al governo.
Fare i guasconi nei confronti di Macron è mettersi contro l’Europa, col risultato simmetrico di mettere la Ue contro l’Italia.
A chi giova?
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Andrea Vannini
Più si inaspriscono le contraddizioni interimperialistiche meglio é. Si tratterebbe di saperle sfruttare.
Manlio Padovan
Non capisco.
Risulta vero che l’Italia ha ricevuto 90.000 profughi e gli altri paesi europei quasi nulla Lal confronto?
Risulta che l?Europa non funziona?
Risulta che non si vogliono abbandonare le politiche dell’imperialismo occidentale in Africa a cominciare dal franco CFA francese?
Cosa avrebbero dovuto fare in un mondo di ipocrisia e falsità?