Menu

Il suicidio di “Io capitano”

Grande dolore e rabbia per il suicidio di Ousmane Sylla, giovane africano, imprigionato in una delle Guantanamo italiane insieme a tante persone, detenuto senza accusa e senza processo per il solo reato di esistere.

È il suicidio di un ragazzo che era come il protagonista del film IO CAPITANO.

Non c’è solo la condizione delle carceri in Ungheria, bisogna chiudere subito i CPR, veri propri lager, negazione di ogni diritto e solidarietà, vergogna dell’Italia.

Solidarietà a chi si ribella.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *