Leggevo i quotidiani e m’è salita una tristezza, il senso di un incommensurabile miseria antropologica, a cominciare dal tristo Rampini che scrive che la tensione tra USA e Cina “per fortuna non dà segnali di scivolare verso una guerra”.
Un po’ come “Ambrogio, non è proprio fame, voglia di qualcosa di buono”. Grande giornalismo.
Poi, improvvisamente, mi imbatto in Il Riformista, che scodella una intervista niente meno che a Claudio Martelli. Che dice: “Leader? Vedo solo leaderini”. Mi figuro, come un flash, il pulpito che rovinosamente crolla sui fedeli per il troppo peso della predica
E allora non può che erompere una risata a pieni polmoni, alla faccia di tutti quelli che rinnegano il Sessantotto, quegli anni in cui sulla facciata della Statale di Milano, in via Festa del Perdono, apparve, a lettere cubitali, la scritta: “Martelli, cretino, gioca col trenino”.
Che lungimiranza!
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