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Spiaggiati sull’ultima spiaggia?

Ci risiamo con l’’effetto Serra’. Il quale gongola su Repubblica per lo straordinario successo del Gay Pride di Budapest. Con argomenti, però, che sembrano la riedizione del famoso teorema del Ricucci da Zagarolo, che sosteneva “so tutti fr..ci col c..o degli altri”, condito da quell’assonanza tra vizio e sfizio, preso in prestito da un penoso quanto inutile spot pubblicitario di un casinò online contro il gioco d’azzardo (!!!), dove il vero azzardo è stato l’improvvida interpretazione di Lino Banfi travestito da croupier.

Le ipocrisie sono come le ciliegie, una tira l’altra.

A proposito di ciliegie, veniamo al nocciolo. Il nuovo ‘effetto Serra’ sostiene che le battaglie civili non sono seconde a quelle politiche e sociali. Tutto qui? Le grandi lotte operaie e studentesche degli anni in cui Serra era nel Pci avrebbero – almeno – dovuto insegnarli che le lotte sociali in Italia sono state il locomotore della difesa e della conquista di nuovi diritti civili, anche se il Pci nicchiava, tanto che lo stesso Serra aderì al Partito radicale, che ammetteva la doppia tessera.

Ecco allora il punto. Se non si riprendono le redini del disagio e delle contraddizioni politiche e sociale di milioni di lavoratori poveri, precari, donne, gay, immigrati per guidarli verso il riscatto dalla condizione di penosa subalternità cui la società neoliberista li ha soggiogati, non ci saranno conquiste sul terreno dei diritti civili. Un omosessuale povero avrà sempre meno diritti di un gay dei quartieri alti.

L’essenza stessa della democrazia non è la tolleranza nei confronti dell’omosessualità, né della povertà, né della nazionalità, ma l’uguaglianza tra i generi, tra i cittadini italiani e quelli del mondo, insomma tra gli esseri umani, perché la discriminazione, prima di diventare un fenomeno di costume, è un asset fondante dello sfruttamento degli individui attraverso redditi scandalosi che conducono a vite sociali miserabili, nelle quali si annida la discriminazione. 

E allora, che il Pd – che sembra ormai spiaggiato sull’ultima spiaggia della politica italiana – partecipi pure a tutte le manifestazioni che vuole, soprattutto a quelle che fanno tanto effetto a Serra.

Però, quello che manca è quello che serve, cioè la consapevolezza politica che dalla partecipazione è necessario passare all’organizzazione di nuove e incisive esperienze politiche collettive che sappiano resistere allo sfacelo della democrazia occidentale, – di cui l’Europa è ormai portabandiera, – e prefigurare un mondo capace di salvarsi dal declino degli imperi, che ci sta portando alla guerra come lavabo liturgico di tutti i mali.

* da Beh, Buona Giornata

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4 Commenti


  • Saverio

    Utilizzo un argomento che conosco piuttosto bene per far notare che il PD, o almeno gran parte di esso, non ha nessuna intenzione di riprendere le redini del disagio e delle contraddizioni politiche e sociale di milioni di lavoratori poveri e precari. Infatti, preoccupato dal fatto che la direttiva europea che mira ad aumentare diritti e tutele ai lavoratori delle piattaforme digitali possa riguardare, giustamente a mio giudizio, una platea di lavoratori molto più ampia, ha già presentato una proposta di legge a prima firma Emiliano Fossi con il preciso obiettivo di voler normare specifici paletti, chiamati simpaticamente indici di controllo, utili ad impedire a molti lavoratori tipicamente precari di migliorare le proprie condizioni, dal punto di vista dei diritti e soprattutto delle tutele. Questo è il PD, che ormai, per molti versi, ha infiltrato e “piddizzato” anche il M5S. Ad un apposito incontro che si è tenuto al Cnel, l’esponente del M5S si è schierata con la parte datoriale, come un Brunetta qualsiasi!!


  • Enea Bontempi

    La borghesia imperialista occidentale, che fino a poco tempo fa vi si opponeva con forza, ha improvvisamente scoperto e abbracciato i diritti gay e transgender, fino al punto che chiunque metta in dubbio anche la più assurda rivendicazione di qualche attivista LGBT viene crocifisso. Il vantaggio per la borghesia nella nuova scoperta dei diritti degli omosessuali è che li può usare per attaccare alcuni paesi non allineati con l’imperialismo, che su quel tema sono ancorati a pregiudizi religiosi. Non a caso, le campagne “dirittoumaniste” non toccano mai gli alleati dell’imperialismo (come l’Arabia Saudita).


  • Ta

    Come sa bene chiunque abbia voglia di saperlo, la differenza tra diritti CIVILI e diritti SOCIALI è chiarissima: i diritti CIVILI riguardano il singolo individuo e i rapporti tra i singoli individui, non confliggono con il mercato e sono a costo zero; mentre i diritti SOCIALI riguardano le classi e i rapporti tra le classi, confliggono con il mercato e implicano dei costi (in termini se non altro di riduzione dei profitti) per le classi privilegiate.
    Il che spiega perfettamente perché qualsiasi pseudo-sinistra liberale si sbraccia per i primi e ignori, neghi o riduca i secondi…


  • Eros Barone

    Sul concetto di ‘orgoglio omosessuale’ e sulla variopinta partecipazione politica, di segno totalmente ‘americano’, che ha contrassegnato la manifestazione di Budapest e altre analoghe manifestazioni svoltesi in Europa all’insegna di quella che si può ben definire la “gayzzazione” dell’Occidente capitalistico e imperialista, è alla intelligenza di una grande scrittrice, Marguerite Yourcenar, che dobbiamo spunti di riflessione particolarmente significativi: «L’oscenità, in certi casi, può diventare una sfida, il che è nobile, o una brutale messa a fuoco, il che è utile; capita anche che essa sia il segno di uno spirito ancora poco formato, o di un individuo meno d’accordo con i propri atti di quanto creda» (“Il giro della prigione”).

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