Una settimana fa, per la precisione Giovedì 11 luglio, si è tenuta l’ultima riunione del Tavolo Tecnico sul MUOS presso l’Istituto Superiore della Sanità (ISS) in Roma.
Come da verbale della riunione, i lavori si sono conclusi con un Rapporto del ISS al quale era allegato una Nota-Rapporto di otto pagine da parte degi esperti della Regione Sicilia, Mario Palermo e Massimo Zucchetti, che dissentivano su parte delle conclusione del ISS, specialmente sulla questione della pericolosità del MUOS e della valutazione dei campi elettromagnetici della base NRTF.
Il giorno successivo, Venerdì 12 luglio, l’ISS ha consegnato il Rapporto – con l’allegato e uil verbale – ai committenti: Presidenza del Consiglio, Ministero della Salte, Regione Sicilia. Anche l Ministero della Difesa ha ricevuto il Rapporto, con il verbale e gli allegati.
La versione finale del Rapporto ISS non ci è ancora pervenuta, e neppure il verbale, ma dovrebbero essere disponibili a breve, inseriremo qui i link al materiale non appena ce l’avremo.
Ieri, 18 luglio, gli organi di stampa, iniziando dall’agenzia ANSA che ha “preso visione del Rapporto”, ha ricevuto – da fonte per ora ignota – il Rapporto ISS, evidentemente privo degli allegati che non sono stati citati da nessuno dei media che hanno riportato la notizia.
La notizia – come è stata riportta dai media – dice in sostanza: assolto il MUOS, esso non ha alcuna pericolosità e impatto ambientale.
Vi era un accordo fra gentiluomini che prevedeva la non diffusione delle informazioni e delle notizie fino a quando non vi fosse stato un Comunicato ufficiale da parte di qualcuno dei committenti. Mi pare che questo accordo non sia stato rispettato, evidentemente perché i gentiluomini stavano quasi ovunque, ma non dappertutto. Senza commentare ulteriormente la scorrettezza di un apparato statale che si affida alle fughe di notizie e alle informazioni incomplete e diffuse ad insaputa altrui per provare a giustificare l’ingiustificabile, entro brevemente nel merito sperando che i media, così assidui neol diffondere le informazioni parziali ieri, così come successe anche un mese fa, altrettanto assiduamente completino l’informazione.
Il rapporto dei Tecnici della Regione Sicilia, Palermo e Zucchetti, è disponibile qui.
Relazione degli esperti nominati dalla Regione Sicilia 3.0
Esso è correlata da quattro ulteriori Note Tecniche più approfondite, su specifiche questioni, che sono disponibili qui sotto:
[1] Relazione NRTFeMUOS_27.5.2013
[2] Relazione Interazioni Chimico Fisiche 27.5.2013
[3] Relazione su MIsurazioni ISPRA e ARPA
Mi rendo conto come il passaggio da un’informazione carente e ristretta a poche generiche frasi ad un eccesso di informazione sia altrettanto deleterio per chi deve farsi un’idea decente sull’argomento, ed informare in maniera corretta, e quindi mi permetto qui di aggiungere alcune brevi considerazioni riassuntive.
CONSIDERAZIONI PRINCIPALI
Il MUOS non è un impianto astratto, ma – con determinate caratteristiche di progetto – è proposto per la installazione presso la base NRTF di Niscemi. Nell’ambito della gestione del rischio dovuto al MUOS a Niscemi, pur restando nell’ambito di valutazioni scientifico-tecniche, non si può pertanto prescindere dalla valutazione integrata del MUOS insieme alle altre sorgenti di rischio rilevante nell’area (Si veda Relazione [2]). Per gli stessi motivi, occorre fare riferimento alle questioni tecnico-scientifiche rilevate dalla Relazione del Verificatore del TAR, prof. Marcello D’Amore dell’Università della Sapienza, che nella sua relazione non si è ,imitato a verificare le semplici questioni amministrative e normative, ma ha corroborato la sua relazione con i sottesi scientifici che si applicano al caso del MUOS, in generale, e al MUOS a Niscemi in particolare.
DAMORE-RELAZIONE-FINALE-VERIFICAZIONE-MUOS-24.06.2013
Le considerazioni – rinvenibili anche nella Relazione del prof. ‘Amore per le parti che gli competono, si possono così riassumere:
– Non è vero che i campi elettromagnietici emessi dalle attuali antenne del NRTF hanno valori molti piccoli, di due ordini di grandezza inferiori ai limiti di legge. ISS fa riferimento unicamente a una recente campagna di misurazione dei campi da parte di ISPRA, senza tenere conto 5 anni di misurazioni effettuate da ARPA e che sono nettamente in contrasto con le prime. Nella Relazione [3] si chiarisce come le misurazioni ISPRA, pur interessanti sul piano scientifico, non possa no essere utilizzate per le affermazioni che ISS fa nelle conclusioni, in quanto di natura del tutto parziale. Tutte le misurazioni ARPA mostrano valori di poco inferiori, prossimi o superiori al livello di attenzione di 6 V/m in molti punti della Contrada Ulmo di Niscemi.
– Non è quindi vero che i campi elettromagnetici prodotti dalle antenne NRTF e dal MUOS possano essere considerate e valutate separatamente, bensì ne va considerata, come prescrive la legislazione e la buona tecnica, la sovrapposizione.
– La previsione del campo elettromagnetico dovuto al MOS va effettuata, secondo la normativa italiana, mediante un opportuno modello previsionale che non è stato possibile mettere a punto per questioni di tempo e di risorse. Senza questo, qualunque valutazione approssimata possa essere effettuata, specialmente nelle regioni di campo vicino entro il raggio di 67 km dall’impianto, non segue la normativa e quindi non è utili per affermare alcunché sulla pericolosità o meno dell’impianto.
– Valutazioni effettuate secondo le normative, per la zona di campo non diffuso, mostrano valori di campo elettromagnetico che rendono il rischio del MUOS tutt’altro che trascurabile. (si veda [1] e Relazione Palermo-Zucchetti)
– Nessuna valutazione può essere effettuata su situazioni incidentali per il MOS senza un’opportuna analisi del rischio, che non è stata effettuata.
– Le considerazioni sulle interazioni fra campi elettromagnetici e apparecchiature elettromedicali personali sono parziali ed un approfondimento svela come anche questo aspetto possa essere oggetto di attenzione e creare problemi [4].
In conclusione, qualunque affermazione che porti ad assolvere la pericolosità del MUOS per quanto riguarda le emissioni elettromagnetiche è priva di fondamento secondo le norme di buona tecnica previste dalla legislazioni italiana, e contestabile dal punto di vista scientifico. Nulla può essere detto, né sulle antnne attuali NRTF, né sul futuro MUOS, senza mettere a punto modelli adeguati a supporto di affermazioni che, se prive di questo supporto, risultano mere considerazioni di tipo scientifico che sono inoltre ampiamente contestabili.
Come ribadito dal TAR, e dalla Legislazione Nazionale: “Ritenuta per contro la priorità e l’assoluta prevalenza in subiecta materia del principio di precauzione (art. 3 dlg. 3.4.2006 n. 152) nonché dell’indispensabile presidio del diritto alla salute della Comunità di Niscemi, non assoggettabile a misure anche strumentali che la compromettano seriamente…”. Questo fa nascere due considerazioni: per costruire
il MUOS, gli americani dovranno trovare un luogo dove non valga il Principio di Precauzione.
Infine, ci sia consentito, al di là delle considerazioni dell’ISS sull’aspetto salutistico, che secondo noi risultano carenti, entrambi i Governi dimenticano che il Muos viola anche e soprattutto ben tre prescrizioni della normativa sul paesaggio, insistendo in un Sito di Interesse Comunitario, in una zona di massima tutela del piano paesaggistico di Caltanissetta e in area “A” della Riserva Sughereta. Insomma, se è vero come è vero che la tutela del paesaggio rientra tra i principi fondamentali della Costituzione, come si concilia con ciò il MUOS a Niscemi? Infine, l’iter burocratico che ha portato all’approvazione dell’impianto viola uno dei pilastri centrali del diritto ambientale, quello alla informazione, sancito dalla Convenzione di Aarhus e recepito da tutti gli ordinamenti moderni, compreso il nostro, e che introduce il diritto dei cittadini di accedere alle informazioni ambientali e il dovere delle autorità pubbliche di divulgarle.
L’Istituto Superiore di Sanità è stato chiamato a fornire un parere scientifico che – come scritto nelle stesse conclusioni del documento ISS – non può essere utilizzato a fini normativi od autorizzativi. Con grande correttezza, tanto hanno fatto i colleghi di ISS con i quali la collaborazione è stata produttiva e su un piano di assoluta correttezza.
Meno corretto è chi, con la tecnica della fuga di notizie, fa trapelare agli organi di stampa versioni parziali del documento, omette di citarne alcuni passi essenziali, e “dimentica” di citare le relazioni allegate degli esperti della Regione Sicilia.
Tanto si doveva, per dovere di correttezza e di cronaca, e per tutelare la correttezza del Tavolo Tecnico sul MUOS riunitosi presso ISS, tutto composto da gentiluomini e gentildonne. Al di fuori di questo tavolo, tuttavia, non tutti sono gentiluomini.
* Scienziato, Politecnico di Torino, perito dei No Muos
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