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Il Forum “Il giardino e la giungla” e i comunisti nella nuova fase storica

Con il Forum “Il Giardino e la giungla”, la Rete dei Comunisti ha aperto una nuova fase di ricerca e confronto, politico e teorico, sul passaggio storico in cui stiamo vivendo e agendo.

Coerenti con l’esperienza di ricerca e adeguamento teorico degli anni precedenti, la RdC ha inteso misurarsi con le tendenze e le contraddizioni della nuova fase storica. È una riflessione avviata già sette anni fa con i Forum su “Vecchio mondo che muore” e poi quelli sulla Cina e sulle ambizioni imperialiste dell’Unione Europea. Un percorso teso non più a registrare l’esistente, ma a capire l’andamento tendenziale e contraddittorio dei processi storici in corso.

Questa esigenza non nasce solo dall’adeguamento teorico e dalla verifica nella prassi, ma da una valutazione sugli spazi che la realtà sta riaprendo per l’azione di una soggettività comunista e rivoluzionaria nel XXI Secolo anche all’interno della catena imperialista europea.

Dopo il passaggio di fase del 1991, con la dissoluzione dell’Urss e il compimento della mondializzazione capitalista a tutto campo, le contraddizioni del Modo di produzione capitalista si sono ripresentate in modo ancora più profondo, evidenziandone i limiti che ne ostacolano la marcia progressiva come unico sviluppo possibile dell’umanità.

Dopo decenni di egemonia dei paesi a capitalismo avanzato, l’entrata in campo delle economie emergenti (riconducibili ai Brics) e le contestuali e ripetute crisi economiche, pandemiche, ambientali, hanno prodotto tensioni, scontri e conflitti che hanno portato a una rottura del mercato mondiale prima unificato.

La guerra in corso, incubata per anni nelle guerre asimmetriche e nelle sanzioni condotte dagli imperialismi occidentali, e da quello Usa soprattutto, si è ripresentata come rottura possibile di un equilibrio fondato sull’egemonia e l’unilateralismo statunitense.

L’esigenza di rompere con l’egemonia del dollaro nelle transazioni mondiali e di sottrarsi alle ingerenze delle potenze occidentali ha visto crescere la spinta alla rimessa in discussione delle relazioni internazionali.

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La convergenza oggettiva tra “crisi dell’Occidente capitalista” e aumento del protagonismo e dell’indipendenza delle economie emergenti non rimette ancora in discussione il Modo di produzione capitalista, ma ridisegna comunque un’intera geografia politica ed economica.

La questione rimossa della Rivoluzione in Occidente trova dentro questa rottura epocale, e le contraddizioni che produce, lo spazio e il terreno per essere riportata al centro della discussione e dell’azione dei comunisti, anche in Italia e in Europa.

La Rete dei Comunisti, nell’introduzione e nelle conclusioni del Forum, ha lanciato un appello a tutti gli studiosi marxisti e ai militanti comunisti a fare di questo percorso di ricerca, analisi e confronto un terreno di convergenza per un “intellettuale collettivo” fondamentale per dare forza, indicazioni e spessore all’azione politica, sociale, sindacale e ideologica dentro il conflitto di classe in corso.

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