Le affermazioni del Presidente della Repubblica Napolitano che spingono per un deciso intervento militare del nostro paese contro la Libia non sono degne di chi, garante della Costituzione, dovrebbe ricordare il rifiuto della guerra sancito dall’articolo 11.Lo diciamo con rispetto nei confronti del ruolo che Napolitano ricopre, ma con altrettanta nettezza rispetto ad una posizione che non può vedere il nostro consenso.
Siamo sempre stati al fianco dei popoli che lottano per la propria liberazione, indipendenza ed autodeterminazione e non possiamo restare in silenzio di fronte alle premesse dell’ennesimo intervento militare della NATO, che ha come unico scopo la spartizione delle risorse energetiche della Libia. Dietro la finta espressione della “no fly zone” si maschera in realtà un vero e proprio intervento di guerra, che l’articolo 11 della nostra Costituzione non ammette.
Il consenso largo auspicato dal Presidente Napolitano non ci vedrà partecipi. Il movimento studentesco non sarà indifferente ad un intervento militare portato avanti dal nostro paese e dalla Nato contro la Libia.
Al popolo che lotta contro Gheddafi va tutta la nostra solidarietà, ma non accetteremo mai un nuovo Afghanistan né un nuovo Iraq, in cui la libertà dei popoli è utilizzata come maschera di interessi economici, unico vero motore degli interventi militari.
Napolitano sia garante della Costituzione, non comandante in capo.
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