Sono una donna, una lavoratrice della Fondiaria-Sai, una sindacalista, una comunista.
Ho sempre creduto che la Cgil, l’ organizzazione che fu di Di Vittorio, di Teresa Noce , di tutti quei compagni e quei lavoratori che combatterono contro il nazifascismo e che, generosamente, misero a disposizione la propria vita per gli interessi di una sola classe, quella dei lavoratori, fosse la più indicata per la tutela dei colleghi che rappresento e dei lavoratori in genere. Io amo quella Cgil, quella di cui abbiamo festeggiato da poco i 100 anni , quella Cgil che, nell’immaginario collettivo ancora rappresenta un punto di riferimento per la tutela e la difesa dei diritti conquistati con il sangue, quella Cgil che per me deve tornare a essere espressione esclusiva dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, degli studenti, delle donne, degli extracomunitari e di tutti coloro che si ritrovano nelle parole di altissimo spessore che compongono il suo Statuto e nelle azioni che dal dopoguerra fino a una ventina d’anni fa , hanno strappato diritti e salario ai padroni determinando un beneficio per tutta la classe che rappresenta.
Ma la Cgil che è oggi, mi ha espulsa… come si espelle un anticorpo in un corpo malato, mi ha espulsa poiché sono una comunista e come tale non mi attengo alla linea di resa che gli attuali dirigenti hanno deciso di perseguire, a danno di coloro che rappresentano .
Sono stata espulsa in quanto sostengono che il Partito al quale , con molto orgoglio, rivendico l’appartenenza , il Partito dei Carc, sia incompatibile con la mia appartenenza alla Cgil .
Come a dire che il sindacato i cui massimi dirigenti , nella storia nobile di questa organizzazione, coloro che avevano in tasca la tessera del Pci, che fu clandestino durante la messa al bando dei comunisti da parte della dittatura fascista , fossero incompatibili con la Cgil.
Il Partito dei Carc lavora ogni giorno, alla costruzione di un’alternativa al marcescente e putrescente sistema capitalistico , un’alternativa che può essere costruita solo con l’unità di coloro che sono stati designati come vittime sacrificali dai governi degli speculatori, del Fmi, della Bce
Per l’unità delle lotte per un governo che sia espressione del popolo e che metta in atto quelle misure indispensabili per combattere questa crisi che non ha soluzioni (riapertura delle fabbriche per un lavoro utile e dignitoso per tutti , non pagamento del debito per citarne alcune ).
Come comunista e sindacalista non ho voluto derogare alle mie idee e all’azione sempre improntata alla tutela dei lavoratori e a loro tutela mi sono espressa, con dissenso, verso il comportamento che i dirigenti della Cgil avevano avuto il 1° Maggio, con le cariche ai manifestanti che volevano prendere la parola sul palco che avrebbe dovuto essere loro.
Per l’appunto tutto ha avuto inizio il 1° Maggio che a Napoli ha visto Cgil-Cisl e Uil e barricate nell’ex area di Città della Scienza . Sono partiti spintoni ed è intervenuta la polizia antisommossa che ha picchiato i manifestanti. Quel che dico è facilmente riscontrabile dai video su Youtube, i manifestanti sono stati, fra l’altro, appoggiati e sostenuti anche da chi era intervenuto alla manifestazione per ascoltare lo spettacolo che in quel momento si stava svolgendo. Personalmente non ho partecipato a quel momento di dissenso, poiché ho dovuto abbandonare la manifestazione, alla quale avevo partecipato unitamente ai compagni che stanno costruendo la “RETE 28 Aprile- Opposizione in Cgil”, a causa di un malore, ma ho espresso il mio dissenso in tutti gli organismi ( riunioni di area , direttivi ) e sulla mia pagina privata di Facebook .
Da quel momento non ho capito che è successo, è cominciato il pressing per farmi abiurare il mio partito, per farmi ritrattare la mia posizione critica. Varie e a vari livelli sono state le pressioni e le minacce di espulsione con soluzioni concordate sulla mia testa e sul mio onore….
A tutto questo, la mia dignità politica e personale , non poteva sottostare e pur ringraziando chi mi consigliava “percorsi sicuri “, non ho inteso perseguirli perché avrebbero segnato la mia sconfitta politica e personale, oltre che la perdita della libertà….
Ho ritenuto opportuno informare il mio direttivo ed i compagni , di quel che stava accadendo e ho fatto un intervento che, continuo a non capire il perché, ha suscitato molto scompiglio e molta rabbia… I tempi più duri sono cominciati da lì…
Sono stata attaccata, discreditata, diffamata fra i compagni, a livello nazionale e locale, fra le altre sigle, fra i vertici aziendali, e soprattutto fra i colleghi iscritti e non. Ho ritenuto opportuno informarli e rendere tutto pubblico e avvertire la segreteria Fisac e le Rsa sia di Fonsai che di Unipol (azienda che si sta fondendo con la nostra in un progetto che assume sempre di più i caratteri della scelleratezza finanziaria ) che avrei agito a tutela del mio onore con una denuncia per diffamazione. Ma il lavorio è continuato… Isolamento, disinformazione…
Fino alla convocazione di un direttivo straordinario, che si terrà oggi lunedì 15 luglio, con ordine del giorno segreto, al quale non sono stata convocata ma informata da alcuni compagni . Ho capito che era arrivato l’epilogo e quasi con sollievo ho atteso la convocazione della Segreteria Territoriale che è arrivata puntuale giovedì scorso. Con molta gentilezza sono stata convocata per delle “comunicazioni” . E che comunicazioni… La commissione statutaria della “MIA CGIL” , ha decretato che la mia adesione ai Carc, ad un partito comunista risulta incompatibile con l’art. 3 dello Statuto che riporto pedissequamente: “A tutela dell’organizzazione la domanda di iscrizione viene respinta, a cura delle Segreterie delle strutture alle quali l’iscrizione viene richiesta che ne daranno informazione ai Centri regolatori, nei casi di gravi condanne penali, sino all’espiazione della pena, di attività o appartenenza ad associazioni con finalità incompatibili con il presente Statuto (organizzazioni segrete, criminali, logge massoniche, organizzazioni a carattere fascista o razzista, organizzazioni terroristiche)”.
Capirete la gravità dell’accusa che viene mossa a me personalmente ma sostanzialmente a tutte le compagne e i compagni, che ogni giorno, con molto sacrificio e anche autofinanziandosi, praticano la costruzione di un mondo migliore e di eguali, che non contempla lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, seguendo la scienza del pensiero di coloro che hanno aiutato l’umanità ad avanzare e mi riferisco a Marx, Engels, Lenin, Gramsci, Mao Tze Dong…
Rabbia ma anche ilarità… di nuovo rabbia e frustrazione… loro, gli stessi che appartengono per lo più al partito che ha effettuato la madre di tutti gli inciuci, il golpe bianco e che hanno sovvertito la volontà popolare e democratica espressa nelle ultime elezioni politiche con il governo Pd-Pdl, dicevano a me che ero incompatibile poiché comunista… o cos’altro ???
Cosa vogliono insinuare questi signori??? Mi hanno anche invitata a dare le dimissioni da sola, per il mio bene, perché avrebbero dovuto informare la mia azienda, ma io non ho niente di cui vergognarmi, ho risposto loro, non so voi. Ora io torno ad essere una lavoratrice anche se sono pronta a dare battaglia insieme a tutti coloro che vorranno dare sostegno a questa lotta per la democrazia e contro le espulsioni che sempre più numerose, si stanno moltiplicando nella Cgil, nei confronti di tutti i sindacalisti onesti e combattivi che vogliono rialzare la testa e organizzarsi per l’alternativa . L’alternativa c’è e siamo noi organizzati!!!
Invito tutti i lettori di questo mio appello ad intervenire lunedì mattina alle ore 9, al presidio che è stato organizzato davanti alla sede della Cgil Confederale della Campania in Via Torino, in concomitanza con il direttivo della mia categoria che deve essere informato della mia espulsione..
Con voi sarò più forte e le nostre voci unite si leveranno a coprire il chiacchiericcio di chi non fa i nostri interessi.
Maria Elena Muffato – Donna e Comunista
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silvia
Ma la compagna si stupisce di quello che le è capitato? Sono anni e anni che la cgil ha abdicato al suo ruolo di sindacato dei lavoratori, è anche con la colpevole politica della concertazione di cui la cgil si è fatta garante, che sono passate tutte le misure di precarizzazione del lavoro, di sfascio della scuola pubblica, etc etc.
Al di là della retorica nella narrazione dei fatti, ma la compagna aveva occhi e orecchie foderate di prosciutto?