Da settimane i lavoratori delle cooperative che lavorano in appalto per SDA, colosso delle spedizioni del gruppo Poste Italiane, sono in lotta contro i licenziamenti, le serrate padronali, contro le discriminazioni antisindacali ai danni dei lavoratori e dei loro delegati più attivi.
Poste Italiane si conferma come uno dei principali responsabili di una degenerazione gravissima delle condizioni di lavoro di tutto il settore della logistica già da troppo tempo caratterizzata da condizioni lavorative non solo antisindacali ma anche di illegalità e criminalità vera e propria.
Poste Italiane ed SDA agiscono contro i lavoratori e contro i loro diritti utilizzando vere e proprie serrate padronali, con liste di proscrizione contro gli attivisti sindacali, firmando accordi per subito dopo non rispettarli, fomentando e acuendo divisioni tra i lavoratori per indebolirne la solidarietà necessaria per resistere.
Una lotta dura che ha incontrato anche la violenza delle cariche
quadristiche di polizia e crumiri con complicità non solo della stessa SDA
ma anche di CGIL-CISL-UIL che giustificano l’attacco squadrista ammettendo
che tra gli aggressori vi erano propri iscritti.
La vicenda della SDA dimostra che siamo di fronte ad un aumento della
ferocia padronale contro ogni ipotesi di conflitto organizzato, lo
smantellamento dei diritti formali, l’attacco generalizzato al diritto di
sciopero da parte del Governo Renzi viene accompagnato da iniziative e
politiche aziendali sempre più aggressive, con i sindacati CGIL-CISL-UIL
sempre più collaborazionisti.
Di fronte all’arroganza padronale riteniamo necessaria la massima unità dei
lavoratori e delle organizzazione sindacali conflittuali nella lotta contro
i tagli e riorganizzazione degli HUB della SDA.
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