Menu

Le disavventure della Brigata Kalimera

C’è una sinistra che non vincerà mai, anzi che merita di perdere, ed è quella che non accetta di chiamare le cose con il loro nome e di riconoscere le sconfitte. Immagino che molti sostenitori di Tsipras, siano passati, in meno di una settimana, dalla più spensierata euforia alla più cupa depressione.

Vincere in modo travolgente un referendum, per poi proporre un accordo, che coincide per il 95% con le condizioni di quello rifiutato, è già cosa difficile da digerire. Ma se poi si va ad una intesa incomparabilmente peggiore, punitiva, tracotante, allora non c’è scampo e ci si arrocca nel delirio.

Sul web infuria una battaglia fra i delusi di Tsipras ed i fanatici ad oltranza della Brigata Kalimera, che non si rassegnano e invocano la “vittoria morale”. Fra i primi c’è chi accusa Tsipras di tradimento, di aver giocato sporco sin dall’inizio, di essere un agente della Bce che ha raggirato il popolo con un falso referendum e questa è l’ala più genuinamente di sinistra, quelli che ci hanno creduto e si sentono traditi. Mentre la Brigata Kalimera (i neo socialdemocratici di Sel, Rifondazione, Altra Europa e moderati vari e travestiti, che giocano a fare i radicali) difende Tsipras, producendosi in spericolate arrampicate sugli specchi insaponati: c’è chi lo dipinge come un diabolico Machiavelli, che alla fine otterrà la riduzione del debito, chi esalta le sostanziose migliorie strappate (quali?), chi, con doppio salto mortale carpiato, tenta di dimostrare che il referendum voleva la permanenza nell’Euro e questo è stato ottenuto. C’è chi, contro ogni evidenza continua a sperare in un “piano B” che porterà alla vittoria e mi ricorda quelli che, sino al maggio del 1945, continuarono a sperare nelle armi segrete della Germania che avrebbero rovesciato le sorti del conflitto. Con una differenza, però, che gli invasati nazifascisti, almeno, combatterono sino all’ultimo (spesso lasciandoci la pelle), questi si limitano a fare il tifo: non sono stati capaci di promuovere una conferenza delle opposizioni europee per una campagna di difesa della Grecia, ma che dico? Non sono stati capaci di organizzare neanche una manifestazione di appoggio, ma adesso mostrano tutto il loro vigore militante. Almeno avessero il pudore di stare zitti.

Sul Web se ne leggono di tutti i colori e confesso di essere molto divertito.

Alcuni superano in zelo tsipriota lo stesso Tsipras, che, già prima del rifiuto della Commissione, ha dichiarato che le proposte di accordo avanzate erano “lontane dalle promesse della campagna elettorale”.

Poi la riduzione del debito non è stata concessa (e i tedeschi dichiarano che non esiste questa possibilità) ma alcuni tsiprioti a oltranza, ne parlano come se fosse cosa fatta.

Anche la rottura in Siryza che coinvolge anche il ministro “dimissionato” (come, una volta si diceva che uno “era stato suicidato”) Varufakis, non li fa recedere di un millimetro anche se, sino a pochi giorni fa era il vice-idolo della Brigata Kalimera.

Neppure le condizioni catastrofiche dell’accordo raggiunto (di fatto la confisca dei beni di Stato, il commissariamento della Troika, i licenziamenti collettivi, ecc.) valgono a scalfire la fede nel grande leader Alexis.

Personalmente non credo che Tsipras sia un traditore venduto: perché tutta la vicenda si sarebbe consumata in meno di cinque mesi, che hanno messo a dura prova la credibilità della Ue avendo riflessi di borsa negativi. Né si capirebbe la posizione di chi, come il Fmi, punta apertamente a far cadere il governo di Siryza o le continue giravolte di Tsipras, come quella (spettacolare) di chiedere un incontro per riaprire i negoziati e presentarsi senza l’ombra di una proposta, che poi viene fatta all’indomani e per dire che andavano bene le condizioni di dieci giorni prima. Sapete dirmi che logica ha tutto questo?

Infine, questo presupporrebbe la complicità di Varoufakis ed allora non si spiegherebbe il suo dissenso attuale, a meno di non pensare che il solo Tsipras abbia ordito tutto da solo, ingannando anche quell’altro genio del suo ministro. Ma queste sono le cose di cui può essere capace un Talleyrand, un Valentino Borgia, un Richelieu, un Metternich e non mi pare che siamo a questi livelli. E’ una cosa troppo intelligente per uno come lui che è solo un simpatico giovanotto, che tiene sfitto l’ultimo piano.

Dunque, la leggenda del complotto mi pare che possiamo lasciarla perdere: i nostri personaggi sono troppo piccoli per vestire i panni dei grandi congiurati. E mi pare evidente che non si possa sostenere decentemente che, dietro questa calata di braghe con accompagnamento musicale, ci sia chissà quale mefistofelica astuzia che otterrà chissà cosa chissà quando. Parliamo ad esempio del taglio del debito: anche se fosse ottenuto, resterebbero da trovare le risorse per rilanciare gli investimenti e riassorbire l’occupazione e, per di più in una situazione in cui l’appartenenza all’area euro sarebbe un ostacolo formidabile alle esportazioni (ne riparleremo). Per cui anche se il taglio fosse mai concesso saremmo ancora “sotto la tenda di ossigeno”.

Tsipras non ha alcun piano coperto: non c’è un pensiero recondito perché l’uomo, proprio, non pensa. E non considera che con i suoi accordi, entro uno o due anni (sempre che lui ci sia ancora) starà di nuovo affrontando una nuova emergenza perché il debito si riprodurrà fatalmente per via degli interessi.

La verità che i suoi sostenitori non riescono ad accettare è che  Tsipras è un incapace. E si infuriano se glielo fai notare, perché questa è anche la loro misura: i neo socialdemocratici che non sanno immaginare nulla di diverso dall’esistente.

Se la sinistra vuol avere speranza di vincere, deve pensare a ribaltare l’esistente, non a sdraiarcisi sopra, e questo chiede coraggio, capacità progettuale, rigore analitico, onestà intellettuale, determinazione, chiarezza strategica ed abilità tattica. Tutte qualità che mancano a questi quattro pellegrini della Brigata Kalimera che sono i primi da togliere davanti se vogliamo costruire una sinistra all’altezza dei tempi.

da http://www.aldogiannuli.it

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *