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Accordo tra Renzi e la UE: sui conti se ne riparla il 5 dicembre

Questo vuol dire che tutto ciò che oggi dice il governo è FINTO, che la finanziaria vera la vedremo dopo il voto, a seconda di come sarà andato. Ora la finanziaria è solo un PACCO ELETTORALE, da rifiutare con un bel NO .

Si chiama gioco delle parti, azione combinata del poliziotto buono e di quello cattivo. Renzi, come gli hanno suggerito i consiglieri elettorali americani lautamente pagati, deve fare la voce grossa con la UE, per catturare il consenso dell'elettorato populista. La UE a sua volta deve difendere e confermare il rigore con cui ha raso al suolo la Grecia e devastato tutta l'Europa.

Si è aperto così uno scontro sullo 0,1 %del PIL nazionale, che pur essendo circa un miliardo e mezzo di euro non pare una cifra tale da far saltare il banco.

La verità é che la finanziaria di Renzi è in pura continuità con le solite politiche di austerità, di tagli sociali, di distruzione dei diritti del lavoro. I soldi in più dati a pioggia nella più pura tradizione del voto clientelare servono ad acquisire consenso per il SI. SI sul quale è schierata anche la UE, come Obama, le banche, le multinazionali e la solita compagnia degli affari. Solo poche settimane fa a Ventotene Renzi, Hollande e Merkel si erano abbracciati nella comune campagna elettorale.

Possibile allora che poi chi comanda in Europa non abbia capito che Il nostro governo ha bisogno di un po' di risorse per vincere il referendum? Non hanno tutti lo stesso interesse ad abbattere la nostra Costituzione nel nome di Maastricht? Di questo non si capacitava Renzi quando hanno cominciato a spulciargli i conti, dimenticando che in Italia i lavoratori si comprano dal tabaccaio con i voucher e che nello schiavismo siamo una eccellenza europea. E alla fine anche i burocrati UE hanno capito. Renzi deve fare la sua campagna, poi se vince coi suoi conti farà quello che gli pare, anzi quello che pare alla Troika. Così alla fine gli interessi comuni hanno prevalso, si sono accordati e dei conti italiani si parlerà dopo il voto. Fino al 5 dicembre la finanziaria italiana sarà dunque completamente virtuale, Renzi potrà dire qualsiasi cosa e la UE lo coprirà. I conti veri si faranno dopo.

E poi dicono che non esportiamo più niente per via dell'euro. Ora nella rigida Unione a trazione tedesca abbiamo venduto i metodi elettorali di Achille Lauro. Un scarpa finanziaria prima, l'altra, forse, dopo il voto. O meglio ancora, un pacco ben confezionato da aprire solo dopo il voto. No!

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