Mentre a Bologna Eurostop teneva una assemblea per discutere e denunciare la devastazione democratica, sociale, ed umana delle sue leggi feroci, il ministro Minniti raccoglieva il meritato consenso alla festa Atreiu, organizzata da Giorgia Meloni.
In quella platea che festeggiava Italo Balbo – che lì celebrano come trasvolatore, ma che noi ricordiamo come feroce e vile squadrista sconfitto a Parma dagli Arditi del Popolo di Picelli – il ministro di polizia, lo sbirro, ha trovato la sua sede naturale.
Come dice la saggezza popolare Dio li fa e poi li accoppia e l’entusiasmo mostrato da Meloni e dai suoi per Minniti dimostra come oramai i confini tra destra e partito democratico siano saltati. Ma non nel senso che non ci siano più destra e sinistra, ma perché sono proprio tutti di destra. E neppure della destra liberale, ma di quella reazionaria e forcaiola che in Italia compare sempre nei momenti di crisi.
Quella che quando un poliziotto grida “spezzategli un braccio” si entusiasma e acclama: “era ora!” Quella che appena vede teste calve su mascella quadrate comincia a sognare.
In un solo momento il ministro degli interni è stato contestato, quando ha affermato che il fascismo è finito. Ha ragione la sala nostalgica, il fascismo con lui continua e si rinnova.
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