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Il ministro dell’odio razziale mette in atto la “soluzione finale”

Riace deve chiudere”. Il ministero dell’Interno lo ha messo nero su bianco con una circolare del 9 ottobre scorso del suo dipartimento Immigrazione che ordina la chiusura di tutti i progetti e il trasferimento di tutti i migranti.

È un attacco mortale per Riace e per tutto ciò che di bello e importante quel piccolo comune calabrese, strappato alla miseria ed all’abbandono, ha, fin qui, rappresentato non solo per il nostro paese ma per l’intera comunità mondiale.

Il ministro dell’odio razziale #MatteoSalvini, spalleggiato da procure, media e burocrati di turno, porta così a termine l’opera di distruzione finale dell’esperienza del comune di #Riace, prezioso simbolo e modello internazionale di civiltà e convivenza civile.

Un’opera distruttrice che, tuttavia, era stata già ben avviata dai suoi predecessori, ovvero, da quegli stessi che adesso urlano alla “deportazione” mentre candidano a guidare l’ “opposizione” proprio colui che prima di ogni altro aveva duramente avversato, da quello stesso ministero ora occupato da Salvini, l’instancabile, difficile e faticosa attività di solidarietà e concreta accoglienza svolta da Mimmo Lucano.

Marco Minniti, con un Decreto Legge che portava la sua firma e quella dell’ex ministro della giustizia Orlando, aveva già cambiato le regole e ridotto le possibilità di fare ricorso nel caso in cui una domanda d’asilo veniva respinta.

Le indagini su Riace erano iniziate nel  luglio 2016 quando gli ispettori della Prefettura di Reggio Calabria si recarono nel centro Sprar di Riace ravvisando una serie di “anomalie” che vennero poi scritte nero su bianco nel mese in cui si insediò Minniti, cioè nel dicembre 2016. Incommensurabile faccia tosta.

Anche se i referenti di Salvini non applaudono apertamente alle sue iniziative, nondimeno sono ben contenti della solerzia e della determinazione con cui il ministro dell’odio razziale sta facendo, per loro conto, il lavoro sporco. Si, perché, tanto per il neo-fascista Salvini quanto per i suoi nemmeno tanto occulti mandanti, i migranti devono finire tutti nei lager come quelli di #Rignano e #Rosarno, controllati dalle mafie locali ed al servizio della grande distribuzione commerciale. Razzismo e sfruttamento schiavistico della forza-lavoro: due facce della stessa infame medaglia.

Ma chi ora tace e/o sta facendo finta di nulla davanti a questa deriva nazistoide non è da considerarsi meno criminale di chi sta realizzando questo abominio. Piccoli e mediocri opportunistelli da quattro soldi, i quali, avendo conquistato, con l’ennesimo inganno, un po’ di potere, ora lo usano solo per infierire sui più deboli oltre che per dividerli mettendoli l’uno contro l’altro in cambio di qualche sussidio e/o elemosina.

Ma la ruota gira e se c’è qualcosa che, molto nettamente, distingue questo tempo da quello passato, è la vorticosa velocità con cui si consumano miti, passioni e carriere fulminanti di vecchi e nuovi eroi di plastica.

Verrà molto presto, dunque, il giorno in cui questi luridi mascalzoni che stanno giocando a fare gli sbruffoni sulla pelle di tanta povera gente, saranno giudicati per tutto il male che stanno facendo e spero tanto che quel giorno, per questi miserabili, non vi sia davvero alcuna indulgenza.

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