In queste ultime settimane un po’ convulse per Potere al Popolo! due cose mi hanno fatto felice e sopratutto mi hanno fatto capire che siamo sulla strada giusta.
a) la prima sono le facce e le parole di navigati dirigenti che sono nel coordinamento provvisorio. “Non ho mai visto cose del genere in 40 anni!”, “non si fa così!” Sono alcune delle frasi ripetute più volte. Ma le espressioni sbigottite, scandalizzate, disorientate non ve le posso rendere con le parole. Potere al Popolo ha fatto saltare tutto ciò che era prassi, consuetudine e protocollo. All’ipocrisia, al bon ton e al formalismo piccolo-borghese si è sostituita la schiettezza e la concretezza popolare. La sostanza ha preso il sopravvento sulla forma plasmandola finalmente a sua immagine e somiglianza. Dove regnava il gelido calcolo e il tatticismo sono arrivati i sentimenti, la rabbia e l’amore.
Avevamo detto che avremmo fatto tutto al contrario e così è stato.
Un vero e proprio ciclone che spazza via tutto e porta finalmente aria fresca.
Una rottura politica ma per certi versi anche antropologica rispetto al passato. Una rottura assolutamente necessaria.
b) la seconda sono le parole delle compagne e dei compagni che fino ad ora non hanno partecipato a Potere al Popolo perché perplessi e sospettosi. Sospettavano che dietro un immagine nuova si potesse nascondere il vecchio. Quando è iniziata questa avventura qualcuno credeva che avessimo preso una botta in testa, che fossimo improvvisamente cambiati oppure che pur animati da buone intenzioni alla fine ci saremmo fatti normalizzare.
E invece no. Ora ci contattano e dicono “siete veramente pazzi!”, “ma allora veramente volete andare fino in fondo?!”.
Così mentre tutti pensano che Potere al Popolo perde pezzi in realtà si avvicinano ogni giorno compagne e compagni nuovi.
#indietrononsitorna
#avantipopolo
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jacopo
Parafrasando K.Kraus: “avevamo condiviso insieme le idee . Ma voi aveto preso la fetta piu’ grossa. Adesso condividiamo solo dei pensieri.”