E’ una costante del quadro politico italiota, dall’autunno scorso, la discussione su chi sarà il prossimo presidente della Repubblica al posto di Mattarella, che più volte aveva ribadito la non volontà di essere rieletto in quella carica. Non credo tanto per una aderenza alla Carta Costituzionale, già violata dal migliorista e liberista Napolitano, quanto per il peso degli anni (ottanta) e degli “acciacchi” relativi.
Il problema sollevato dagli opinionisti è se in tale carica vada eletto Draghi, rappresentante della grande finanza (i super ricchi) e dell’UE, per consolidare la politica liberista, ma ciò potrebbe significare la fine del “governo dei migliori” (un bel risultato con 140 mila morti e il picco di infettati da inizio pandemia!) con la Troika pronta a intervenire nuovamente in Italia.
Quello che tutto il quadro politico italiota propone è un personaggio che rappresenti tutto il Palazzo (a parole tutti gli italiani).
La destra razzista per numeri e per afflato con il “governo dei migliori” (Meloni, Salvini, eccetera) ha proposto con insistenza Silvio Berlusconi, persona impresentabile, più che per gli italiani (il cui parere conta ormai molto poco), per i vertici UE/grande finanza.
E’ una proposta che la destra aveva il dovere di fare, visto che il personaggio ha permesso sia lo sdoganamento dei razzisti, sia perché aveva messo i soldi e le TV che a questi politici (?) hanno consentito di diventare “autorevoli”.
Se il Berlusca non è proponibile, se Draghi deve (per il momento) rimanere incollato alla sedia di primo ministro, chi può essere candidato?
Cominciano così a circolare vari nomi a mezza bocca, come quello della Moratti, attualmente ai vertici del disastro sanitario in Lombardia, o quello della cattolicissima ministra Cartabia, ma sono mezze figure di cui non è chiaro il consenso.
In attesa di eventuali proposte dal Matteo di Rignano sull’Arno, un nome spicca per assenza nelle proposte.
Mario Monti fu fatto senatore a vita e poi primo ministro da Napolitano, ma cosa più importante fu ex commissario europeo all’economia e per questo non solo autorevole, ma non rifiutabile per i politici italioti.
Visto i danni fatti e la memoria che ne hanno gli italiani in merito, Il Super Mario del 2011-2012 non viene nominato per non bruciarlo, ma è per me il più accreditato in tale ruolo, anche perché fu primo ministro di buona parte del Palazzo, esclusi i razzisti che fecero finta di non aderirvi, come oggi la Meloni.
La mia opinione è che Monti sarà proposto in prossimità del voto parlamentare, preceduto da un grande lancio mediatico, magari scaricando tutte le colpe negative del suo governo alla sempre inguardabile Fornero, ma assunta come esperta da Draghi nel suo governo.
Monti ha attualmente 78 anni, ma non è un problema, e come per il Napolitano, che dopo aver fatto saltare un referendum e averci regalato Renzi si dimise, altrettanto potrebbe fare anche lui, lasciando il posto a Draghi (ex allievo keynesiano) o a Gentiloni (ex gruppettaro e anti nuclearista), in un gradevole carosello di politici sempre pronti a mantenere in piedi il castello dei super ricchi.
L’etica, politica e personale, è altra cosa.
Una questione però si presenta all’ANPI che sta per affrontare il suo congresso nazionale, ed è la possibilità che la Carta sia ulteriormente devastata perché più volte in questi mesi è stato proposto di trasformare l’Italia in repubblica presidenziale, mettendo Draghi a capo sia del governo che della presidenza della repubblica.
E’ questione non rinviabile nella discussione.
* sezione ANPI Trullo-Magliana
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