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Cattivi maestri

Non sono i comunisti i cattivi maestri.

E nemmeno coloro che in passato hanno scelto la pratica rischiosa, più per se che per gli altri, dell’opporre violenza a violenza.

Sono le classi dominanti che incitano e educano alla violenza.

E’ lo Stato che insegna ai suoi cittadini la grammatica elementare dell’autodifesa.

E’ il manganello lo strumento “eversivo” che distrugge la democrazia, e la sua mistificante narrazione.

Una classe che pratica la violenza nei suoi rapporti col resto della società, che sul monopolio della violenza organizzata ha costruito il suo metodo di governo, nei rapporti coi suoi cittadini e in quelli coi suoi competitori esterni alla “patria”.

Se i compagni di Lorenzo o di Giuseppe, scendessero in “guerra”, occupassero le scuole e le aziende che fanno profitti sul loro lavoro obbligato e gratuito, facessero sfilare “datori di lavoro” e “datori di cultura” in testa ai loro cortei con un bel cartello al collo con sopra scritto “assassini”, tutti griderebbero allo scandalo.

Agli infiltrati.

Ai violenti.

Perché una democrazia “avanzata” e ben educata si distingue anche dal modo in cui si ammazzano i propri figli.

Con le buone maniere, con parsimonia.

E tante lacrime di coccodrillo.

E dal modo in cui è permesso lottare.

Con moderazione, vivaddio.

E senza estremismi “infantili e provocatori”.

Il diritto a usare la violenza, nelle forme e nei modi previsti dalla costituzione, ce l’hanno solo i “maestri”, i poliziotti, i giudici.

Ma il conflitto sociale non si può esorcizzare ne controllare. Lo si può fare, a volte, “corrompendo” le potenziali vittime

Costruendo fabbriche e scuole che non uccidano.

Vendendo il pane e la pasta a prezzi “politici”.

Illuminando e riscaldando le case, dopo averle costruite per dare un tetto a chi non ce l’ha.

Curando i malati e i vecchi.

Ma ciò è un “non senso” per una società basata sul profitto dei pochi e il lavoro salariato dei molti.

E la contraddizione insolubile è proprio questa.

Ciò che per i proletari è necessità, bisogno, è incompatibile con il sistema economico in cui sono obbligati a vivere.

La riformabilità delle condizioni di sfruttamento e il pacifico e progressivo miglioramento delle condizioni di vita di chi non possiede nulla, è impossibile.

E quindi lasciate perdere i buoni maestri.

Quelli che vi insegnano a porgere l’altra guancia e non odiare i vostri oppressori.

Accontentatevi dei cattivi.

Prendete esempio da loro.

Odiateli, arrabbiatevi, siate voi gli “infiltrati” che rovinano gli ingranaggi di un meccanismo destinato a essere rottamato.

Imparate a lanciare sassi contro chi vi nega il diritto di difendervi.

Quando sarete tanti a farlo comincerete a fare paura, che è l’unico linguaggio che i vostri nemici comprendono.

Poi magari studiate, nei tempi “morti” fra una lotta e l’altra.

Leggete i libri dove sta scritto cosa altri sfruttati hanno fatto prima di voi.

Ma leggeteli con parsimonia.

Facendo ciò che fa ogni nuova generazione di ribelli.

Utilizzando ciò che serve per combattere e gettando nell’immondizia ciò che serve solo a giustificare l’esistente.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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4 Commenti


  • pantera

    Eccellente …
    ” Lasciate perdere i buoni maestri.
    Quelli che vi insegnano a porgere l’altra guancia e non odiare i vostri oppressori.
    Accontentatevi dei cattivi.
    Prendete esempio da loro.
    Odiateli, arrabbiatevi, siate voi gli “infiltrati” che rovinano gli ingranaggi di un meccanismo destinato a essere rottamato.
    Imparate a lanciare sassi contro chi vi nega il diritto di difendervi.
    Quando sarete tanti a farlo comincerete a fare paura, che è l’unico linguaggio che i vostri nemici comprendono.”
    Nient’altro da aggiungere.


  • Pasquale

    Si. Arrabbiatevi, agitatevi e istruitevi. E’ finito il tempo della tolleranza. Marx dice: la pazienza è la mangiatoia dei potenti.
    E’ stato emozionante vedervi in tanti oggi nelle piazze. Non lasciate il vostro futuro nelle mani di una classe politica di frustrati. Studenti e operai di nuovo insieme per una nuova stagione di lotte. Cambiamo lo stato di cose presente.
    Hasta la Victoria


  • Nico

    Ma anche questo giornale è affetto dalla sindrome del buon maestro, prima o poi si dovranno fare i conti in questa sinistra confessionale che per presunzione scientista ha perso l’occasione di aprire un conflitto vero non solo sui temi economici ma con la pandemia e annessi decreti sicuritari sulla malmessa democrazia di questo nostro paese.


    • Redazione Contropiano

      “presunzione scientista”? L’unica presunzione che conosciamo è quella della beata ignoranza…

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