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Perché di carcere non si debba morire – perché in carcere non si debba vivere

Appello per la costruzione di una assemblea cittadina che aderisca e concorra a realizzare la campagna nazionale su carcere e repressione,
contro 41 bis ed ergastolo

La lotta intrapresa negli ultimi mesi con coraggio, coerenza e determinazione dal prigioniero anarchico Alfredo Cospito ha permesso la riemersione di temi rimossi dall’agenda politica, anche, di molti dei movimenti politici e sociali protesi al superamento dell’esistente.

Il prolungato sciopero della fame di Alfredo, le mobilitazioni dei compagni e delle compagne e il chiasso mediatico conseguitone ha riportato alla luce questioni come l’ergastolo, il 41 bis, l’ostatività penitenziaria, il carcere nonché l’ingiustizia sociale, vero substrato dei feroci strumenti repressivi statuali.

Parole come “rieducazione e trattamento individualizzato” hanno mostrato l’ipocrisia della società divisa in classi da cui queste espressioni provengono.

Negli scorsi mesi, nel tentativo di fornire una prospettiva di lunga durata alle ragioni poste da Alfredo al centro del dibattito pubblico è stata lanciata la campagna ”morire di pena” a cui hanno aderito numerosissime realtà organizzate di tutto il territorio nazionale, oltre a singole soggettività.

Per non disperdere il patrimonio di lotte, riflessioni, visibilità che la campagna di adesione, sostegno e solidarietà con Alfredo ha espresso in questi mesi è necessario iniziare a strutturare un intervento articolato sul territorio nazionale.

Riteniamo che ciò sia possibile creando una ossatura territoriale alla campagna che, partendo dalle singole realtà locali, promuova la costituzione di assemblee unitarie intorno alla tematica del carcere, della repressione e contro ergastolo e 41 bis.

Assemblee che non inseguano la pretesa di omogeneizzare differenze, anche incolmabili, presenti tra coloro che hanno espresso adesione alla campagna o che si sono mobilitati con generosità e passione, e che non tarpino le ali alle molteplici forme espressive al dissenso politico e sociale proprio delle diverse appartenenze.

Una assemblea dove trovino spazio, esclusivamente, le porzioni di ragionamento condiviso, le pratiche comuni, le prospettive unitarie (contro carcere, repressione, 41 bis e ergastolo).

Le restanti tipicità, connotanti i diversi contesti, potranno e saranno praticati dai singoli gruppi con le modalità ritenute più consone, spendendo la propria soggettività senza alcun coinvolgimento del contesto comune.

L’ipotesi, che si sottopone alla riflessione collettiva da avviare nella prima assemblea, è quella di individuare diversi piani di intervento: scuola-università, mondo del lavoro, territorio, carcere, cultura.

Consapevoli che la battaglia “per non morire di carcere e non vivere in carcere” è un anelito politico, uno slancio, una tensione che potrà raggiungersi soltanto con la trasformazione radicale del sistema politico sociale imperante.

Per intraprendere il primo momento di discussione ci incontriamo tutti e tutte

MERCOLEDI’ 10 MAGGIO ALE ORE 18:00 AL CSOA EX SNIA VISCOSA

via Prenestina 173

Il comitato promotore

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