La polizia spagnola è nuovamente intervenuta questa mattina per sgomberare e allontanare da Puerta del Sol circa 100 ‘indignados’ che tentavano di riaccamparsi sulla celebre piazza al centro di Madrid, culla del movimento di contestazione nato un anno fa e tornato in piazza nei giorni scorsi con grandi manifestazioni.
Durante lo sgombero la polizia ha effettuato due fermi ed ha identificato diverse decine di giovani manifestanti. Il governo del premier Mariano Rajoy ha autorizzato le manifestazioni, ma ha vietato nuovi accampamenti sulla piazza del ‘chilometro zero’ delle strade spagnole. Ancora ieri, dopo la grande manifestazione di sabato, 2500 persone si sono riunite a Puerta del Sol per un ‘grido muto’. Solo nella capitale iberica sarebbero 19 i fermi effettuati nelle ultime 48 ore, alcuni dei quali tramutati dai magistrati in arresti.
Secondo l’edizione oggi in edicola del quotidiano di centrosinistra spagnolo El Pais il movimento «perde forza nella strada e cerca alternative». Ma nel corso della mattinata la protesta è montata. Alcune decine di manifestanti, fra i quali attivisti della piattaforma ‘Afectados por las ipotecas’ (Colpiti dalle ipoteche) hanno portato la protesta davanti alla sede centrale di Bankia, un istituto finanziario recentemente finanziato con miliardi di euro di fondi pubblici per decisione del governo di destra spagnolo, per denunciare «gli abusi delle banche». Il coordinamento ha anche proposto ai cittadini di recarsi agli sportelli di Madrid del gruppo bancario per chiudere i conti correnti o, in maniera simbolica, reclamare interessi per «la truffa dell’Euribor». Un centinaio di clienti, secondo quanto pubblica l’edizione on-line di Publico, ha già proceduto a chiudere i conti correnti.
I manifestanti ricordano che «Bankia esegue oltre l’80% delle confische degli alloggi ipotecati, mentre riceverà dal governo 7 miliardi di euro per il rifinanziamento del suo debito». Altre assemblee di ‘indignados’ sono previste per il pomeriggio di oggi sia a Puerta del Sol sia in altri quartieri della capitale.
Ma la protesta dei movimenti ‘anti-austerity’ prosegue anche in Catalogna, dove un centinaio di giovani hanno passato la seconda notte nelle tende di campagna allestite in Plaza de Catalunya, a Barcellona.
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