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La battaglia degli studenti è un esempio da seguire, generalizziamo la lotta

La mobilitazione studentesca che in questi giorni ha attraversato tutta Italia è un esempio per le lotte di questo paese. Con rivendicazioni chiare e nette, i ragazzi si sono messi in gioco contro il caro-affitti che lede il diritto allo studio, fino a venire ricevuti ieri da una delegazione del Ministero dell’Università e della Ricerca portando una piattaforma rivendicativa precisa.

Accampati da giorni davanti agli atenei di tante città d’Italia, intanto già a metà settimana avevano strappato una prima vittoria: 660 milioni per gli alloggi universitari, e la pubblicazione di una manifestazione di interesse da parte del MUR per censire le aree demaniali sfitte e utilizzabili per mettere a disposizione spazi pubblici colpevolmente inutilizzati da decenni, come denunciamo come Potere al Popolo sin dalle elezioni amministrative del 2021.

Non è una soluzione strutturale, è una toppa su decenni di smantellamento del diritto allo studio portato avanti dai governi di tutti i colori, come gli stessi studenti hanno saputo dire in faccia alla Schlein che veniva a rifarsi un’impossibile verginità davanti ai cancelli della Sapienza.

È da questi primi risultati che ripartiranno con la mobilitazione studentesca del 16 maggio, per convergere con i lavoratori e le lavoratrici che incroceranno le braccia in occasione dello sciopero generale chiamato da USB per il 26 maggio.

Come Potere al Popolo continueremo a sostenere la loro lotta, sapendo che dalla forza della battaglia in corso abbiamo il compito di trarre la linfa per generalizzarla. Il problema casa è strutturale nel paese, tocca lavoratori, pensionati, disoccupati, e va rilanciata una mobilitazione che esprima gli interessi di tutti i settori popolari. Avanti così, ci vediamo in piazza!

 * Portavoce nazionale di Potere al Popolo

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