No, non sto parlando delle partite di calcio di Messico 1970 e nemmeno di quella di Spagna 1982, ma delle due sinistre anti-capitaliste in Italia e Germania.
Entrambe condividono situazioni simili e opposte allo stesso tempo.
Cominciamo dalla Germania.
Come in Italia la maggioranza della popolazione è contraria alla guerra ma il quadro politico largamente maggioritario è atlantista e guerrafondaio, perciò è stupidamente per il sostegno al governo nazi-ucraino tanto da aver obliato dalla mente come il governo yankee gli abbia distrutto il North-Stream che gli garantiva energia a basso costo e abbondante: i nemici sono considerati amici e viceversa.
I verdi tedeschi, poi, da eco-pacifisti sono diventati i più fanatici guerrafondai (con i massimi dirigenti che esprimono il ridicolo continuamente), mentre la sinistra, Die Linke è prossima alla dissoluzione perché i suoi vertici si ostinano a definire la Russia un paese aggressore che va combattuto, adeguandosi così alle narrazioni guerrafondaie NATO.
Nella Linke si espone pubblicamente per la pace solo la parlamentare Wagenknecht, l’unica che ha grande consenso generale ma che stupidamente i vertici Linke chiedono di dimettersi, lasciando così sempre più spazio politico ai razzisti della AFD.
Perché tanta stupidità nei vertici della Linke?
Credo ci siano due processi in atto, il primo è che questi compagni (???) sono culturalmente moderati per cui mentalmente sono compartecipi della falsa narrazione “c’è un aggressore e un aggredito”, l’altra è che essi sono e rappresentano gli “eletti” del partito nei vari consessi rappresentativi, quindi il loro intento non è la rivoluzione o come dico io “rovesciare il tavolo” ma al contrario suscitare solo una forma di critica per potersi vendere (ed essere eletti) nel “mercato” della democrazia capitalista, senza disturbare troppo.
In Italia esiste, come anticipato, una situazione simile e allo stesso tempo opposta.
Anche in Italia la maggioranza della popolazione è per la pace ma non ha alcuna rappresentanza politica.
Il Pd sono liberisti pro Nato, mentre il M5S rimane un partito estemporaneo ed entrambi non sono sinistra.
In Italia i verdi sono uno sparuto gruppo che scimmiotta i verdi tedeschi tanto da andare anche loro alle pupazzate guerrafondaie davanti alle ambasciate e ai consolati russi, mentre la sinistra si è già scissa e frammentata, con in parlamento gli inutili rappresentanti di Sinistra italiana, anche loro intenti a criticare senza disturbare troppo, come si può facilmente constatare quando i loro rappresentanti sono invitati a parlare nei Talk-show.
La sinistra anti-capitalista è invece fuori dal parlamento, con posizioni sicuramente più credibili e ragionate sulla guerra in corso ma frammentati al massimo.
C’era stato un tentativo di riaggregazione nel 2018 con “Potere al Popolo” (una sigla che è un programma politico allo stesso tempo, come per il “Partito Comunista”), naufragato per la miseria dei gruppi dirigenti, gelosi del loro ruolo e impauriti dall’idea di essere emarginati: in Rifondazione mi hanno ripetuto più volte che ci volevano cannibalizzare, una vera sciocchezza).
Credo e lo dico esplicitamente, che il problema sollevato allora per PaP e non discusso è quale ruolo deve avere la sinistra anti-capitalista, quindi una aggregazione non è per avere una sigla elettorale per eleggere qualcuno ma impegnarsi per rovesciare il tavolo e dire chiaramente cose che i “sacerdoti” del Capitale mistificano continuamente.
Sulla guerra è necessario dire che l’aggressore è il governo USA, senza distinzione tra Repubblicani e Democratici, e che questa guerra è in atto da trenta anni, fino ad ora contro paesi deboli militarmente.
Ora la guerra è contro la Russia, con un esercito vero e con armi nucleari, che ha reagito con la guerra alla pressione militare attuata con l’espansione della NATO ad est, alleanza che è una organizzazione criminale e guerrafondaia.
La Russia non è una nazione socialista, ma un capitalismo con un gruppo dirigente conservatore antagonista all’espansionismo criminale dell’occidente, si difende con gli stessi metodi, e per questo per noi comunisti non è un esempio da sostenere, ma una condizione esistente con cui è necessario fare la pace.
Questo perché esistono allo stato attuale solo due alternative: la guerra nucleare a cui spinge stupidamente l’occidente collettivo o la pace, che è un compromesso.
In Germania è relativamente più facile creare una opposizione forte alla guerra e al quadro politico atlantista, perché esiste già un leader carismatico, Sarah Wegenknecht, ma per farlo non basta mettere insieme una massa politica consistente, ma serve anche una prospettiva politica e sociale, quindi una visione socialista.
In Italia il problema è più complesso, sia perché manchiamo di un leader carismatico unificante (io ne vedo uno, ma evito per non bruciarlo) e che sia così è dimostrato dalla frammentazione della sinistra i cui gruppi dirigenti si arrovellano su cosa li divide, invece che in quello che li unisce.
Unione Popolare potrebbe essere questo catalizzatore, ma non deve presentarsi e considerarsi una sigla elettorale, ma suscitare radicalizzazione.
Inoltre, sia in Germania che in Italia, facendo tesoro degli insegnamenti di Lenin, è necessario una apertura oltre il mondo dei comunisti (ma sul piano delle lotte) e un cambio del linguaggio che usi parole evocative, chiamando le cose per quello che sono ma in maniera corrosiva (per esempio: la “guerra per procura” della NATO in Ucraina).
Allo stato attuale il quadro generale politico e sociale da noi è bloccato, ma come penso (e spero, l’alternativa sarebbe tutti ridotti in cenere) quando la guerra sarà persa dai governi occidentali il castello di carte costruito vacillerà velocemente e se non ci saremo noi comunisti si tornerà alla lotta razzista tra gruppi dirigenti nazionali o locali razzisti che si vorranno spartire le briciole gli uni contro gli altri.
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