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O…scurati

Faccio appello con scarse speranze alla sbandierata libertà di opinione, ma so che rischio la condanna al rogo del Sant’Uffizio, per l’accusa di eresia. Lo so, ma lo dico ugualmente e voglio proprio mettere alla prova la tolleranza liberale di chi si strappa i capelli, scandalizzato dalla censura.

Il testo “censurato” di Scurati l’ho letto sui social della Meloni molto prima che i rosso confetto ci assediassero con letture puntigliose giunte fino agli sbigottiti marziani.

Non era mai capitato che un censore pubblicasse in anteprima il testo del censurato e gli facesse una propaganda tale da assicurargli un ingresso trionfale nei mercati di mezzo mondo. Se censurato e censore si fossero accordati, lo “scandaloso” episodio non avrebbe avuto un ritorno così favorevole per entrambi.

Per fare la parte dell’antifascista militante, Scurati ha chiesto un compenso. Io, un imbecille che tiene al proprio onore, avrei risposto all’invito senza chiedere un centesimo e avrei pesato le parole.

Non avrei mai detto, per esempio, che finché la Meloni non si dirà antifascista il fantasma del fascismo vivrà con noi la sua vita pericolosa.

Sarà che ho studiato e studio, ma non l’avrei detto e spero che la fascista non accetti l’invito; una parola non cambia molto e continuerebbe a fare i morti di Cutro, metterebbe ancora in discussione l’aborto, renderebbe più fascista il Codice Rocco, mandando in galera e manganellando chi protesta, e Scurati non potrebbe più nemmeno domandarle di dirsi antifascista, perché l’avrebbe accontentato: sono antifascista, avrebbe detto.

La mia impressione è che in questo sventurato Paese esistano purtroppo due fantasmi del fascismo.

Uno, quello che gli antifascisti a pagamento ritengono buono e non me parlano, è il fascismo di D’Alema che devasta il Titolo V della Costituzione, bombarda Belgrado, sputa sull’Italia che ripudia la guerra e fa la Bicamerale con Berlusconi.

Il fascismo di Renzi che massacra lavoratrici e lavoratori, cancellando l’articolo 18; quello di Minniti, che tratta i migranti peggio della Meloni; il fascismo di Napolitano e Mattarella – i bipresidenti – che hanno fatto casta straccia della Costituzione e mi fermo qui per carità di Patria.

Scurati e i rosso confetto dei salotti benpensanti – Paolo Mieli, in testa a tutti – non hanno mai protestato per quel fascismo, se lo sono tenuti e se lo tengono caro; e col loro silenzio hanno allontanato la popolazione dalle urne e hanno regalato il Paese al fascismo cattivo, quello che, per coerenza, non si definisce antifascista e segue con maggior decisione e consenso la via aperta dai fascisti buoni e prosegue il loro lavoro.

Scurati e tutti quelli che si strappano i capelli perché oggi governa il fascismo cattivo, sarebbero credibili, se avessero fatto giungere ai marziani anche la loro disperazione per le malefatte dei fascisti buoni. Non l’hanno fatto perché sono amici e ora meglio farebbero a stare zitti e ad andare a Canossa con la cenere in testa.

Non possono fare a meno di parlare? Almeno non prendano soldi dai fascisti e puntino il dito sui fatti, non sulle parole; non cerchino di fare bella figura, scansando le manganellate ed evitando di rischiare la galera che i camerati cattivi stanno preparando per i giovani che protestano.

Soprattutto pensino, ragionino: non sono aquile, ma hanno esperienza. Non è vero che se Meloni si dichiara antifascista, il fascismo sparisce dalla nostra vita politica. Sparirà se torneranno a funzionare le scuole e le Università che sono state distrutte e trasformate in fucine di sacerdoti del pensiero unico. Quelle università in cui molti amici dei fascisti buoni insegnano, senza difendere gli studenti.

Lapidatemi, ma la ribellione dei salotti guidata da Gramellini e soci non mi convince e ricordo bene quando i “censurati” di oggi, ieri si autocensuravano e nelle piazze, a prendere botte e denunce dalla polizia dei fascisti buoni, non ne trovavi uno, nemmeno se lo pagavi.

I soldi, questa gente, sa dove e quando prenderli.

 

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9 Commenti


  • Sergio

    amaro…ma vero


  • slvatore

    Parole sante, anzi , in un paese devastato nella mente come il nostro, rivoluzionarie !


  • Matteo

    Il fascismo reale è quello della Ottimax che ricatta e minaccia i lavoratori a Catania dicendogli che se non accettano le loro condizioni si adopereranno per fargli perdere pure la Naspi che gli spettava. Purtroppo quello che tanti, troppi liberali (alcuni di questi anche apprezzati giornalisti, scrittori, artisti etc.) ancora oggi fanno finta di non vedere, o non vogliono vedere, è la natura di classe del fascismo storico e del neofascismo. Una volta si diceva antifascismo è anticapitalismo. Oggi, nella società dello spettacolo, assistiamo per lo più ad una guerra tra bande (quella sedicente liberaldemocratica e quella più reazionaria fascistoide) che sull’impronta generale da dare alla società – austerità, compressione dei diritti dei lavoratori, smantellamento del welfare, guerra, privatizzazione del sapere – marciano come un sol uomo. Tutto il resto è appunto spettacolo.


  • Alessandro Di Meo

    Grande! Esattamente quello che pensavo quando ho visto che lo Scurati andava dal sionista Gramellini! l vero fascismo è quello del pensiero unico che la propaganda di Stato ci propina ogni giorno (meloni e camerati vari i conosciamo bene, sono sempre quelli, sempre gli stessi… il vero, nuovo fascismo viene da un’altra parte…)


  • Pasquale

    D’accordissimo. Non basta dirsi antifascisti. Bisogna esserlo, esserlo dentro, fin nell’anima.


  • Ta

    Liberali e fascisti obbediscono agli stessi padroni, perciò l’antifascismo liberale non può che essere una triste pantomima.


  • Gabriele

    Condivido il suo pensiero,il testo di Scurati è intriso di luoghi e comuni e ovvietà,come è ovvio che la Meloni è fascista e che per ragioni di opportunità non prenderà mai le distanze da quelle ideologie per il semplice motivo che i suoi voti vengono dai nipotini del ventennio,se ne prendesse le distanze perderebbe voti e poltrona quindi inutile preoccuparsi non lo dirà mai di essere antifascista,
    Non condivido la parte dell’articolo riguardante il fascismo buono e fascismo cattivo ,per come la vedo io esiste solo il fascismo,quello dei renzi e de i D’Alema era politica asservita al capitalismo di mercato nulla a che vedere con il fascismo molto pericoloso confonderle,


  • Silvana

    sono d’accordo


  • Oigroig

    Murgia “non è nel pantheon della rivoluzione”. Scurati “non è nel pantheon della rivoluzione”, il film tal dei tali “non è ecc.” Farsi dettare l’agenda discorsiva dai media dominanti ha davvero un senso? basta capovolgere il luogo comune mediatico, “la cosa di cui tutti parlano” per fare qualcosa di diverso? L’autoritarismo, il tifo per slogan, il rifiuto di ogni critica, la manipolazione della memoria collettiva, il sopruso classista crescono da anni ad ogni livello della società e anche in ambiti antagonisti e libertari. La crisi economica produce disciplinamento sociale, concentrazione economica, militarizzazione e guerra. Lo sappiamo da tempo, ma negli ultimi vent’anni abbiamo smesso di leggere i libri su cui si era formata quella consapevolezza. Abbiamo dimenticato le centinaia e centinaia di nomi di persone ammazzate dai neofascisti… Oggi Scurati non eviterà la barbarie, ma meglio che ci sia e parli piuttosto che taccia. O al limite è indifferente. Ma non può essere una scusa per i nostri continui errori, dimenticanze, superficialità, settarismi moderati o ideologismi astratti… Quando scrivete qualcosa di utile, nessuno lo commenta. Ma se calpestate la notizia del giorno tuttə a commentare… 🙂
    Certo, la possibilità di commentare è un segno di orizzontalità che in altri siti antagonisti c’è solo pro forma. Però uno strumento comunicativo credo debba porsi il compito di educare i propri lettori a uno sguardo fuori dai luoghi comuni che siano diritti o a rovescio.

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