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Israele incendia il medio oriente, la guerra è sempre contro i lavoratori

L’ingresso sul territorio Libanese delle truppe dell’esercito genocida di Israele rappresenta una pericolosa escalation della situazione in medio oriente. Dopo gli assassinii mirati prima in Palestina, Iran e Siria poi recentemente e a più riprese nel Libano, la decisione di far entrare le truppe in territorio Libanese fornisce benzina sul fuoco alla possibilità concreta di un conflitto che coinvolga molti altri Paesi fino all’eventualità che chi possiede armi nucleari finisca per utilizzarle.

Ci troviamo di fronte ad una fase nuova e inedita in cui un Paese, Israele, può permettersi impunemente di mettere a rischio la pace mondiale senza tenere conto delle richieste della comunità internazionale per la fine dell’aggressione in Palestina e le diffide a proseguire con le continue provocazioni in Libano.

In tutto questo c’è la complicità dei governi occidentali, USA, UE, Italia compresa, che non muovono un dito per fermare la guerra se non timidi appelli destinati a cadere nel vuoto mentre in concreto forniscono armi e sostegno politico.

Intanto le spese per sostenere militarmente l’Ucraina nel confronto aperto con la Russia stanno ormai inghiottendo miliardi di euro a livello di Unione Europea e del nostro Paese, divorando e drenando così risorse che dovrebbero essere destinate allo stato sociale, alla sanità, alle pensioni, ai salari e ai contratti.

USB, esprimendo non solo estrema preoccupazione ma sdegno, rabbia e dolore per le migliaia di vittime di un conflitto a cui si nega soluzione, invita tutti i lavoratori a mobilitarsi partecipando convintamente alle mobilitazioni e alle manifestazioni a sostegno del popolo Palestinese e del Popolo libanese, e di condanna della complicità del governo italiano e dell’Unione Europea, che si terranno in tutto il Paese.

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