Mentre continua in maniera incessante il genocidio del popolo palestinese a Gaza e sempre più sanguinosi sono gli attacchi dei sionisti nella Cisgiordania occupata, è inammissibile che venga sparso il sangue palestinese da parte di altri palestinesi.
Come realtà della solidarietà al popolo palestinese che dal 7 ottobre con continuità ha manifestato perché si fermasse il genocidio a Gaza e per denunciare il pericolo che rappresenta Israele per il mondo intero con la sua volontà espansionista, non possiamo tacere sulla gravità di quanto sta accadendo a Jenin.
Non possiamo, per rispetto nei confronti delle forze palestinesi e della loro capacita’ di autodeterminarsi, entrare nel merito delle divisioni che, politicamente, li caratterizzano in Palestina, ma quanto sta accadendo pensiamo possa pesare sulla credibilità e la solidarietà internazionale raggiunta in questi difficili e tragici 15 mesi.
Abbiamo appoggiato, senza se e senza ma, la resistenza palestinese in tutte le sue forme, convinti che il percorso di liberazione e le fasi successive spettino esclusivamente ai palestinesi che vivono e soffrono in Palestina, ma ciò che sta accadendo a Jenin è inammissibile come lo è ogni forma di collaborazionismo con i criminali sionisti appoggiati e finanziati dall’imperialismo occidentale.
I sionisti israeliani non solo stanno portando avanti un genocidio a Gaza con la complicità e l’accondiscendenza di molti paesi occidentali e arabi, in prima fila gli USA e l’UE, ma stanno procedendo alla realizzazione del loro sogno messianico della grande Israele attaccando incessantemente le città simbolo della resistenza nella Cisgiordania a partire da Jenin, Tulkarem e Nablus mentre i coloni continuano ad uccidere e aggredire i piccoli villaggi (da ottobre 2023 il bilancio è di 839 morti, di cui 173 bambini, di circa 7mila feriti, oltre 10mila persone arrestate e 25 villaggi sfollati) a dimostrazione della volontà genocidaria di Israele.
Siamo sempre più convintamente a fianco della lotta di liberazione del popolo palestinese, per questo chiediamo di cessare ogni forma di conflitto armato tra forze palestinesi a Jenin, che l’ANP fermi le operazioni di polizia contro alcune forze della resistenza e di ritrovare la strada del confronto, anche duro, proprio per onorare il sangue versato da decine di migliaia di vostr3 e nostr3 sorelle e fratelli palestinesi.
Solo l’unità dei palestinesi può portare alla vittoria nei confronti del nemico sionista e alla liberazione della Palestina.
CON LA PALESTINA FINO ALLA VITTORIA.
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