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Nazi-sionismo in guerra contro l’umanità

Sotto gli occhi di tutti continua inarrestabile un genocidio. Questo crimine segna il destino di Israele e dell’intero occidente, mandante complice e fornitore di armi per il genocidio che è ormai politica ufficiale del colonialismo occidentale nella sua fase agonica.

Gli Stati Uniti e l’Unione Europa, come Israele si stanno internamente sgretolando per ragioni che sono etiche, ancor prima che politiche e demografiche.

Stiamo assistendo all’inizio della disintegrazione del mondo bianco, che ormai cammina come un cadavere ambulante in un corridoio di orrore da noi stessi suscitato e mantenuto. La razza bianca reagisce alla disintegrazione con un gesto che è insieme suicida e genocidario.

La disforia bianca – fastidio che il corpo senescente prova per se stesso – sta diventando orrore di sé.

Dov’era l’umanità?

Perché Israele (e il popolo israeliano nella sua grande maggioranza) si è trasformata nel peggior nemico dell’umanità?

Dov’era l’umanità quando polacchi tedeschi italiani francesi e altri europei spingevano gli ebrei nei carri bestiame poi chiudevano le porte con catene, con assi di legno e chiodi, poi sotto il sole di luglio e sotto le nevi d’inverno mandavano nei treni sferraglianti quella folla morente verso i campi del loro sterminio? Dov’era l’umanità quando tedeschi e altri europei gettavano in una fossa i cadaveri della zia del fratello, dell’amante? Dov’era l’umanità?

Indaffarata era come sempre a fuggire, a evitare le bombe, a sbarcare il lunario, a portare a scuola i figli. L’umanità non voleva saperlo, non aveva il tempo per saperlo, gli esecutori eseguivano gli sterminatori sterminavano gli affossatori affossavano.

Perciò fin dalla sua nascita lo stato di Israele ha ignorato l’esistenza del diritto internazionale, ha ignorato il diritto alla vita di un altro popolo, ha ignorato l’esistenza stessa dell’umanità.

Perciò oggi assistiamo (noi l’umanità, che naturalmente non esiste, mentre disgraziatamente noi esistiamo) all’atrocità che ritorna, al torturatore che si inorgoglisce, all’olocausto che si riproduce.

Perciò gli occupanti di quella terra promessa dal dio malefico che colpì con la peste il mite Giobbe, sono nemici dell’umanità. Ma come potrebbero non esserlo?

Il suicidio

La vendetta di Israele contro l’umanità è già costata centinaia di migliaia di vite rovinate, e molte altre debbono venire. Vite di palestinesi, torturati, affamati, uccisi perché il popolo dei nemici dell’umanità potesse continuare a spadroneggiare a costo di una guerra inutile, protratta senz’altra motivazione che la sopravvivenza del ladro tiranno antisemita di nome Bibi Netanyahu.

Ma questa storia non è destinata a finire col genocidio dei palestinesi. Gli israeliani, nemici dell’umanità, sono già entrati in una sanguinosa guerra civile e si suicideranno a migliaia come già stanno facendo.

E questo suicidio genocida è ormai l’inconscia strategia dell’Occidente intero.

* da Il Disertore

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1 Commento


  • Oigroig

    Perché pubblicate ciarpame? Questa storia del “suicidio di Israele” non tiene conto che la violenza impone regole, rapporti di forza e abitudini anzitutto ai danni di chi la violenza la subisce. Nello stato di Israele il numero dei suicidi non differisce da quello medio dei paesi occidentali e il lieve aumento di suicidi tra i soldati israeliani non riduce certo la violenza militare. La violenza è sempre un fenomeno autoritario, che produce e sedimenta asimmetrie di potere, e produce effetti sociali accettabili solo quando è violenza di massa, lotta popolare autorganizzazata, ecc.

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