La segretaria del PD Schlein ha applaudito a Meloni e Macron che si sono incontrati.
Senza una critica al fatto che i due si siano trovati in pieno accordo nel continuare l’invio di armi e la guerra contro la Russia.
Senza nemmeno commentare il fatto che i due condividano il riarmo europeo, oltre le sottigliezze furbastre e ridicole di PD e soci, che vorrebbero più armi in Europa e meno in Italia.
Giudicando positivo l’incontro , Schlein ha espresso un solo distinguo da Meloni: lei, ha detto, sul treno dei capi di governo volonterosi guerrafondai ci sarebbe salita.
Sinceramente non avevamo dubbi che coloro che oggi si definiscono europeisti siano in realtà dei liberali fautori della guerra altrettanto pericolosi che la destra estrema, con la quale competono sullo stesso terreno.
Non avevamo molti dubbi nemmeno su Schlein, che sulle scelte di fondo della NATO, degli USA e della UE è sempre d’accordo con Meloni e farebbe le stesse cose che fa lei. E dove sembrerebbe distinguersi in meglio, come su Gaza, la segretaria del PD lo fa chiamando in piazza con lei anche quel gruppo di mostri che è la “sinistra per Israele”.
Del resto Schlein non ha mai usato la parola genocidio per ciò che Israele sta commettendo in Palestina e ha preteso di togliere questa parola dalla convocazione della manifestazione del centrosinistra del 7 giugno.
Insomma ora sappiamo che se Schlein fosse al governo, in politica estera e nel riarmo farebbe più meno le stesse cose che fa Meloni. Anche lei abbraccerebbe Macron, il presidente più odiato dai francesi, o Merz, il cancelliere tedesco più di destra dal 1945, o il primo ministro britannico Starmer, che ha pubblicamente elogiato la politica di Meloni sui migranti.
Certo magari Schlein riconoscerebbe formalmente lo stato della Palestina, ma senza applicare vere misure contro Israele, che quello Stato ha ridotto in macerie, riempito di lager e condotto allo sterminio.
Su come colpire lo Stato genocida in concreto, la segretaria del PD dovrebbe dare ascolto alla sua responsabile esteri, la sionista Lia Quartapelle e al suo capogruppo in Europa Zingaretti, che ha votato tutte le peggiori sconcezze riarmiste della UE e firmato tutti gli appelli per Israele. Per non parlare della ineffabile Pina Picierno, vice presidente PD del Parlamento Europeo, che è andata persino oltre, accogliendo i rappresentati dei coloni tagliagole in Cisgiordania.
Insomma, ora sappiamo che la sola chiara distinzione annunciata da Schlein rispetto a Meloni è che lei sui trenini per Kiev ci salirebbe sempre.
Sinceramente io di tutto questo non sono stupito, ma ora lo sappiamo tutti. C’è ancora chi ha dubbi?
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Sergio Binazzi
nessun dubbio sicuramente, aggiungo che era proprio inevitabile direi vista e considerata la politica
che la cosiddetta” sinistra ” porta avanti da lunghissimo tempo. forse la schlein era ancora una bambina dalla inversione di rotta fatta da sta gentaglia.
angelo
slain faresti meglio a stare più dalla parrucchiera.
Mariano Orrù
La faccia dice tutto.
Massimo
La sua influenza sullo stato delle cose è pari a zero, come tutti gli altri segretari del PD , efficienti domestici degli americani