Da moltissime città d’Italia, tra ieri e oggi, è arrivata la solidarietà al sindaco di Riace, ai domiciliari dal 3 ottobre per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, o per meglio dire, di favoreggiamento all’integrazione. Una sentenza che ha dell’incredibile in un Paese che ha sempre più dell’incredibile, quando si parla di solidarietà e democrazia.
Centinaia di manifestanti, dai movimenti alle associazioni politiche e sociali, si sono trovate in presidio ieri davanti alle prefetture delle principali città italiane, da Padova a Torino, da Milano a Napoli passando per Bologna e Roma, e molte, molte altre realtà dove la notizia dell’arresto di Mimmo Lucano ha destato sdegno, inquietudine, vergogna e rabbia.
Mimmo Lucano, che ha guidato Riace per tre mandati, è diventato sindaco per la prima volta nel 2004. Da allora e fino ad oggi, il suo modello accogliente, chiamato “modello Riace”, si basa su un’inversione di prospettiva. Mimmo Lucano è riuscito a coniugare la sfida dell’ospitalità con la rinascita del paese. Grazie ai migranti, il paese ha lottato contro lo spopolamento recuperando case abbandonate e salvando vecchi mestieri e unendo italiani e stranieri attraverso il lavoro e lo scambio di conoscenze e maestranze.
Il modello di integrazione messo in atto dal sindaco di Riace è diventato un ostacolo per Salvini e per la sua propaganda che di giorno in giorno alimenta la paura tra la popolazione italiana, e alimenta lo scontro tra italiani e stranieri. È per questo che Mimmo Lucano è stato arrestato.
“Non abbiamo paura del ministro della paura Matteo Salvini, resisteremo con determinazione perché difendere l’esperienza di Riace significa difendere la solidarietà in tutti gli ambiti della vita sociale”. In tutte le piazze, la voce dei manifestanti non si è indebolita e si è potuto vedere un popolo solidale fatto di tanti e tante, italiani e rifugiati, organizzati o non, sindacati di base, partiti politici e movimenti.
A turno di fronte alle prefetture, gli interventi hanno ripercorso l’ascesa del razzismo dall’avvento del nuovo governo, l’abuso di potere di Salvini, il maltrattamento dei richiedenti asilo da parte di operatori di centri come l’ex base militare di Cona mentre denunciano ad alta voce la forte complicità e il coinvolgimento delle autorità.
Questo sabato, a Riace, ci sarà una nuova potente dimostrazione di forza da parte di quell’Italia solidale con il sindaco di Riace, convinta ancora che il sistema di accoglienza debba e possa essere cambiato, che la soluzione non sia quella di chiudere i confini ma fermare le invasioni barbariche fuori e dentro l’Unione Europea, e che la solidarietà umana e sociale possa e debba ancora essere alla base dello sviluppo di un paese come il nostro.
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