Un gruppo di migranti, provenienti per la maggior parte dal Mali e dal Senegal, si sono rivolti alla nostra struttura USB/migranti per lamentare il fatto di essere stati messi fuori dal “campo” di Elmas.
Sono essi richiedenti asilo/protezione umanitaria. La loro richiesta è stata respinta in prima istanza e sono in attesa che si definisca il ricorso da loro presentato.
Con loro ci siamo recati dal Prefetto di Cagliari e abbiamo ricevuto risposte che non ci hanno soddisfatto: “I ragazzi dovrebbero ingegnarsi ad essere autosufficienti”. “dovremmo aiutarli a capire che potrebbero trovarsi un lavoretto” e così via.
A quella data erano stati messi fuori dal “campo” in 7. Oggi sono più di 20!
Più volte ci è toccato denunciare lo stato di degrado in cui versa il “campo”. Più volte abbiamo avuto l’ingrato compito di denunciare la gestione del campo stesso, e le condizioni di vita che gli “ospiti” sono costretti a patire.
Non rimpiangiamo, dunque, il fatto che questi ragazzi siano stati messi fuori ma la mancanza di alternative. La prospettiva che loro si vedono presentare è quella di vivere in piazza. Una prospettiva poco allegra, per nulla allettante, Una prospettiva che sembra l’amministrazione comunale di Cagliari, così come le altre autorità preposte, vogliano ignorare.
I giovani richiedenti asilo ci hanno chiesto di poter esternare le loro richieste e noi lo facciamo volentieri:
Con loro chiediamo:
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Riconoscimento del diritto di asilo senza distinzione fra richiedenti per motivi di guerra o per ragioni economiche.
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Accoglienza degna di un paese civile e no allo sciacallaggio e al lucro di cui essi sono vittime.
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Snellimento delle procedure per il riconoscimento del diritto di asilo.
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Un alloggio subito per queste persone.
I motivi per cui la USB, si sente impegnata anche in questa lotta li possiamo così riassumere:
Non basta etichettare, queste persone, questi nostri compagni, come “migranti”, essi migrano perché il ricco Occidente ha creato le condizioni perché essi emigrino. E’ l’Occidente (USA ed Europa) a fomentare le guerre, a foraggiare le dittature, che imperversano nei paesi da dove loro provengono.
I casi più eclatanti si chiamano Iraq, Siria, Afghanistan, Libia e l’elenco si potrebbe allungare a piacimento.
E’ il ricco Occidente che con le sue politiche di rapina impoverisce Paesi ricchissimi di materie prime, e di materiale umano, salvo poi, erigere barriere e muri per impedire la circolazione delle persone.
Stare dalla parte dei migranti e appoggiarli nelle loro giuste rivendicazioni, ci deve spingere sempre più nella nostra richiesta: quella dell’abbattimento delle frontiere e per la smilitarizzazione.
DALLA PARTE DEI MIGRANTI E COI MIGRANTI, DUNQUE, MERCOLEDI’ 30 settembre ’15 A PARTIRE DALLE ORE 16.00 DA VIALE BUONCAMMINO ( DI FRONTE ALLA PREFETTURA)
Usb/Migranti
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