Il movimento ha raggiunto ieri Washington, dove centinaia di manifestanti si sono radunati con tende e sacchi a pelo nella Freedom Plaza, nei pressi della Casa Bianca. La polizia della capitale americana ha confermato che la protesta rimane per ora pacifica, ma ha avvertito che è pronta a intervenire se sarà necessario. Il National Park Service ha avvertito che, se il raduno continuerà anche la settimana prossima, a partire da lunedì, saranno presi dei provvedimenti. Ma i manifestanti non sono intenzionati a lasciare la piazza in pochi giorni. “Questo è solo l’inizio”, ha detto uno di loro al Washington Post. “Lo dimostra il modo in cui il movimento è cresciuto in poche settimane”.
Gli slogan della protesta – dai più tecnici contro normative specifiche delle banche a quelli più generici come “mangia il ricco” – hanno fatto scendere in piazza gente di ogni tipo e, per molti, si tratta della prima manifestazione.
Anche a Los Angeles, nel frattempo, sono iniziate le proteste. Circa 500 persone hanno manifestato nel centro della città con cartelli e slogan simili a quelli visti a New York. In una cinquantina, secondo il Los Angeles Times, hanno manifestato ieri davanti alla casa di un dirigente di One West Bank.
A farla decisamente fuori dal vaso è stato il sindaco di New York, Michael Bloomberg, il quale se l’e’ presa oggi con gli ‘indignados’ che da settimane protestano contro la finanza di Wall Street. “Stanno cercando di portarci via il gettito fiscale, perche’ nulla di tutto cio’ fa bene al turismo”, ha affermato il primo cittadino di New York.
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