Menu

Libia. Scontri a fuoco a Tripoli, Sirte resiste

Non sembra che il conflitto in Libia sia terminato. Né che il nuovo regime del Cnt, imposto con la forza della copertura aerea della Nato e la benedizione di Al Qaeda, sia così “popolare” e rappresentativo della volontà dei “civili”.

Ieri si è tornati a sentire sparatorie nelle strade di Tripoli, mentre la guerra a Sirte per il Cnt segna il passo. In mano ai “ribelli” dalla fine di agosto, ieri alcune decine di fedelissimi di Muammar Gheddafi sono riapparsi, armi alla mano. Negli scontri sono rimasti feriti otto uomini del Cnt, che erano corsi in forze con i pick-up armati nel quartiere di Abu Salim. E’ salito a tre morti ed una trentina di feriti, secondo il Cnt, il bilancio dei combattimenti di ieri a Tripoli, nel quartiere di Abu Salim, tra fedelissimi di Gheddafi e forze del nuovo governo.

Il Cnt appare dunque ancora lontano dal controllo del paese, impantanato com’è a Sirte e costretto a guardarsi le spalle nella stessa Tripoli. A Sirte, città natale di Gheddafi, le forze del Cnt, costrette ieri ancora una volta a una “ritirata tattica” (la sesta o la settima, si sta perdendo il conto) sotto il fuoco dei fedelissimi del Colonnello, hanno ritentato l’assalto alle ultime ma fin qui insuperabili sacche di resistenza, localizzate nei quartieri «N.2» e «Dollar», dove dopo un mese e mezzo si combatte una guerra logorante casa per casa.

La guerra che il Cnt pensava fosse ormai in dirittura d’arrivo si sta complicando con il passare dei giorni a Sirte, dove si combatte una battaglia che avrà probabilmente un esito scontato, ma che ritarda la proclamazione della «vittoria totale», il momento in cui il vessillo nero-verde-rosso della rivoluzione sarà issato ovunque in una Libia senza Gheddafi.

Ma il Cnt sy sya costruendo anche una solida fama da contafrottoòe.

«Hanno commesso un grave errore i dirigenti del Cnt che in questi giorni hanno diffuso notizie false sulla cattura dei figli di Muammar Gheddafi». È quanto ha affermato il numero due del Fronte di Salvezza libico, Mohammed Ali Abdullah, intervistato dalla tv satellitare ‘al-Arabiya’ per commentare le notizie contrastanti giunte da Sirte circa la cattura di Muttasim Gheddafi, poi smentite. «Credo che queste notizie false vengano fuori per l’inesperienza dei responsabili della comunicazione del Cnt e per la veemenza dei combattimenti – ha aggiunto – Non si rendono conto però che così perde di credibilità». Abdullah, che fa parte di una formazione tra le prime ad aver partecipato alla rivolta del 17 febbraio di Bengasi, ha ricordato come «già lo scorso mese una situazione analoga l’abbiamo vissuta con l’annuncio della cattura di Seif al-Islam Gheddafi a Bani Walid, smentita dopo un giorno. Ieri è accaduto lo stesso con Muttasim e poche settimane fa lo stesso con il portavoce di Gheddafi, Moussa Ibrahim».

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *