La clamorosa decisione arriva alla luce dello stallo delle trattative tra Qantas e i suoi dipendenti in seguito a una vertenza sindacale di ingegneri, piloti, addetti al catering e alla gestione dei bagagli. Nel comunicato ufficiale reso noto dalla compagnia, si legge che Qantas ha confermato di non voler riprendere le operazioni fino a quando non sarà raggiunto un accordo e che gli aerei già decollati e tuttora in volo completeranno comunque il loro viaggio fino a destinazione. Il blocco riguarda 108 aerei in 22 aeroporti in tutto il mondo. Inoltre, è stata annunciata da lunedì sera la chiusura della compagnia che si rifiuterà di pagare i dipendenti australiani in agitazione.
L’agitazione è conseguenza di quanto accaduto lo scorso agosto, quando la compagnia ha annunciato un nuovo piano di rilancio e delocalizzazioni per ridurre le perdite sul mercato internazionale che ammontano a circa 200 milioni di dollari australiani (circa 150 milioni di euro), mentre le prenotazioni dei voli internazionali Qantas di novembre sono in calo del 10 per cento rispetto all’anno passato. Il piano prevede il rilancio delle operazioni in Asia, dove il mercato per Qantas negli ultimi anni si è ridotto del 25 per cento, oltre all’acquisto di 110 jet Airbus A320 (per un costo complessivo di oltre 6 miliardi di euro) e il lancio della nuova compagnia satellite Jetstar Japan per puntare al mercato giapponese.
Secondo i sindacati, tuttavia, questo progetto provocherebbe il taglio di circa mille posti di lavoro, senza contare che è ancora in piedi la questione dei salari “troppo bassi”. Uno dei tre sindacati in agitazione, Transport Workers Union of Australia, ha fatto sapere a inizio settimana che Qantas ha utilizzato “mezzucci e sotterfugi” durante le trattative con i lavoratori. Da parte sua, l’amministratore delegato della compagnia di bandiera, Alan Joyce, ha dichiarato oggi che la compagnia non si piegherà alle richieste dei lavoratori perché “distruggerebbero Qantas”.
Qantas ha stimato che, dall’inizio della vertenza dei lavoratori, le perdite causate ammonterebbero a circa 48 milioni di euro, mentre sarebbero stati cancellati circa 600 voli in tutto il mondo, creando così disagi per circa 70mila passeggeri. La decisione di oggi di cancellare tutti i voli a tempo indeterminato, invece, ha già generato un impatto negativo pari a oltre 14 milioni di euro. L’ultimo duro scontro tra Qantas e i suoi lavoratori risale al 2008, quando uno sciopero degli ingegneri della compagnia causò perdite pari a 130 milioni di dollari australiani (circa 100 milioni di euro). Il ministro dei Trasporti australiano Anthony Albanese si è detto molto preoccupato dalla decisione di Qantas che “non ci ha nemmeno avvertito anticipatamente”. Inoltre, ha annunciato che il governo farà di tutto per superare lo stallo e si rivolgerà al tribunale del lavoro australiano per “mettere fine a tutte le vertenze in cui è coinvolta Qantas”.