La prefettura di Fukushima ha deciso il bando dal commercio del riso proveniente da 2.381 fattorie di Nihonmatsu e Motomiya quale misura collaterale a seguito dei livelli elevati di cesio radioattivo (oltre i 500 becquerel/kg) trovati nel raccolto delle vicine città di Date e Fukushima. Il provvedimento, ultimo effetto della crisi nucleare della centrale danneggiata dal sisma/tsunami dell’11 marzo scorso, amplia così il blocco già disposto nei giorni scorsi e porta a quota 4.322 il numero di fattorie totali coinvolte.
Il ricovero ospedaliero annunciato ieri di Masao Yoshida, direttore della centrale di Fukushima, non «è dovuto all’ipotesi di esposizione alle radiazioni». Lo ha assicurato il ministro dell’Economia, del Commercio e dell’Industria, Yukio Edano, in una conferenza stampa. Se maturasse la possibilità di legare la malattia alla crisi nucleare, ha aggiunto, «tutte le informazioni sarebbero rese note immediatamente». Tepco, il gestore dell’impianto, non ha rivelato la natura del malore per motivi di privacy.
«È importante non dare segnali negativi all’opinione pubblica su questo avvicendamento del personale» alla guida del disastrato impianto, ha voluto poi precisare Edano, in relazione all’annuncio della Tepco, maturato un pò a sorpresa. Yoshida, 56 anni, sarà infatti sostituito dal primo dicembre da Takeshi Takahashi, 54 anni, altro funzionario della utility specializzato nella gestione del nucleare.
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