Il prodotto interno spagnolo sta continuando a contrarsi a «ritmo sostenuto» nel terzo trimestre, dopo aver chiuso il secondo con un -1,3%, in uno scenario di tensione finanziaria che resta a livelli «molto elevati». Lo si legge nel bollettino della Banca di Spagna.
L’istituto centrale spiega che l’informazione sul terzo trimestre «è ancora incompleta», per valutare l’impatto dell’aumento dell’Iva, in vigore dal 1 settembre. Fra luglio e settembre, quasi tutti gli indicatori economici sono peggiorati, dagli investimenti in impianti a quelli nelle costruzioni. Unico settore in attivo, il turismo, cresciuto del 5% nel terzo trimestre rispetto allo stesso periodo del 2011.
La domanda interna continua a cadere, come il consumo privato, per «il deterioramento della fiducia dellle famiglie, sia a luglio che ad agosto». In aumento solo le esportazioni di beni, cresciute del 5,3% su base annua a luglio, al di sopra del 2,7% registrato nel secondo trimestre.
Secondo il Banco di Spagna, il deficit dello Stato, che a luglio si è attestato al 4,6%, al di sopra dell’obiettivo del 4,5% fissato per l’intero anno, sarà corretto parzialmente fino alla fine dell’anno.
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