La Grecia è oggi di nuovo semiparalizzata a causa di una serie di scioperi indetti dall’Adedy – uno dei due maggiori sindacati del Paese che raggruppa i dipendenti statali – e dai lavoratori della metropolitana, del tram e dei treni urbani che resteranno nelle stazioni dall’inizio dell’orario di lavoro fino alle 21. Per domani invece tutti i mezzi di trasporto rimarranno fermi per effetto dello sciopero generale di 24 ore indetto dai sindacati del settore, in segno di protesta contro la decisione del governo di incorporare anche loro nell’unico sistema di retribuzione di tutti gli altri dipendenti del settore pubblico. Sempre per oggi, l’Adedy ha indetto uno sciopero generale di 24 ore al quale aderiscono i dipendenti di tutte le imprese a partecipazione statale, i dipendenti delle Autonomie locali e i professori delle scuole medie e superiori, mentre la Gsee, l’altro grande sindacato ellenico che rappresenta i lavoratori del settore privato, ha indetto un’astensione dal lavoro di tre ore, dalle 12 alle 15.
Una nuova imponente mobilitazione contro la politica del governo del premier Antonis Samaras nei settori della pubblica amministrazione e imposta, denunciano i sindacati, dal Memorandum firmato con i creditori internazionali. Allo sciopero aderiscono anche i medici e i lavoratori degli ospedali pubblici. Due grandi manifestazioni di protesta sono state convocate per oggi alle 12.30 nella capitale: una nella centralissima Piazza Klafthmonos e la seconda, indetta dal Pame, il sindacato del Partito Comunista (Kke), in piazza Omonia.
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