Le misure protezionistiche e di indebolimento dello yen, messe in atto di recente dal governo e della banca centrale giapponese, non sono per il momento riuscite ad invertire la tendenza.
Il Giappone ha segnato a gennaio un deficit commerciale record di 1.629,4 miliardi di yen (circa 13 miliardi di euro), il peggiore nel mese di riferimento dal 1979.
Il dato, peggiore delle attese, presenta un saldo negativo per il settimo mese di fila scontando la recessione europea, la crescita più debole in Cina e la perdita della competitività del sistema manifatturiero nipponico. L’export, ha reso noto il ministero delle Finanze, è salito del 6,4% su base annua, mentre l’import del 7,3%.
Le misure del governo sono state universalmente definite tali da ufficializzare una riapertura della “guerra delle valute”.
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