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Rapporto dell’Onu sulla Siria. “Crimini di guerra da entrambi le parti”

Un rapporto della commissione d’inchiesta dell’Onu sulla Siria guidata dal brasiliano Paulo Pinheiro, accusa il regime di Damasco di aver ”massacrato civili, bombardato ospedali” e ”commesso crimini di guerra” ma anche i ribelli, tuttavia, sono accusati nel rapporto di ”esecuzioni, presa di ostaggi e bombardamenti di quartieri pieni di civili”. ”I crimini di guerra”,secondo le Nazioni Unite sono stati commessi ”da entrambe le parti. Gli autori di tali crimini – si legge nel dossier – agiscono in aperta sfida al diritto internazionale e non temono di dover rendere conto, e’ imperativo che vengano denunciati a un organismo giudicante”. Quello in atto in Siria, prosegue l’Onu, ”e’ un conflitto settario che trova le sue radici nella politica” e colpisce soprattutto donne e bambini. Per gli ispettori ”la violenza sessuale ha svolto un ruolo di primo piano”. Sia ”le forze pro-regime” che alcune milizie di ribelli, compresi militari ”dell’Esercito siriano libero”, hanno ”commesso stupri e minacce di stupro per terrorizzare e punire le donne” della fazione opposta. ”Violenze sono state perpetrate anche nei confronti dei bambini” e gli autori, ancora una volta, ”sono ribelli e lealisti”. Uno scenario drammatico, che spinge l’Onu ad affermare che ”non esiste una soluzione militare” al conflitto. ”Coloro che forniscono armi creano” nelle parti coinvolte ”solo l’illusione di poter vincere. L’unica via d’uscita per la pace – si legge ancora – e’ una soluzione politica fondata sui principi della conferenza di Ginevra”.

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