Aumenta il bilancio delle vittime delle inondazioni che hanno sommerso i Balcani centrali e in particolar modo Bosnia e Serbia, dove negli ultimi giorni sono stati recuperati i corpi senza vita di almeno quaranta persone e si teme che il conteggio dei morti sia destinato a salire con il ritiro delle acque mentre a Belgrado si attende con ansia la piena.
I due Paesi balcanici non vedevano piogge ed esondazioni di tale entità da 120 anni a questa parte, sottolineano i media. In tre giorni avrebbe piovuto quanto normalmente piove in tre mesi.
Ieri nella cittadina bosniaca di Doboj sono stati trovati sette cadaveri, ha annunciato Milorad Dodik, il presidente della Republika Srpska, l’entità serba della Bosnia Erzegovina. Un’altro vittima è stata scoperta a Samac. Questi ritrovamenti portano a 11 il bilancio in Bosnia, dove da mercoledì interi villaggi e città sono in balia di esondazioni e frane.
In Serbia, il bilancio è incerto, perchè le autorità hanno deciso di non dare cifre sino alla fine delle operazioni di soccorso.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa