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Usa. “Non evacueremo gli yazidi iracheni, stanno bene così”

Da una parte la retorica affidata ai media: “interveniamo per salvare i cristiani e gli yazidi minacciati di massacro dai fanatici dell’Isis”. Dall’altra il solido cinismo imperialista, impersonato ancora una volta dai militari.

Un piano di evacuazione della comunità yazida rifugiata sulle montagne intorno a Sinjar è «meno probabile» di quanto valutato in un primo momento, visto che gli osservatori militari americani sul posto hanno constato che le loro condizioni sono meno gravi di quanto temuto. Lo ha detto il portavoce del Pentagono, ammiraglio John Kirby.

Il personale militare americano ha constatato che gli yazidi vivono in «condizioni migliori» del previsto. «Sulla base di questa valutazione – ha detto l’ammiraglio Kirby – si ritiene che la missione di evacuazione è molto meno probabile». Gli Stati Uniti però continueranno a fornire un aiuto umanitario ai rifugiati, ha aggiunto.

«I consiglieri militari, che erano accompagnati dall’Usaid – ha proseguito Kirby – hanno constatato che ci sono meno yazidi sulle montagne rispetto a quanto temuto in precedenza». Grazie agli aiuti umanitari, ai raid aerei americani contro le postazioni dei jihadisti dello stato islamico dell’Iraq e agli sforzi dei miliziani curdi Peshmerga, «molti yazidi sono riusciti a fuggire nelle scorse notti. Coloro che sono rimasti sono in condizioni migliori rispetto a quanto calcolato in precedenza e continuano ad avere accesso ai viveri e all’acqua lanciati di cargo americani».

Insomma: in fondo stanno bene, inutile darsi da fare troppo.

 

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