“Aerei militari iracheni hanno attuato un’operazione che si è conclusa con la morte del braccio destro di Abu Bakr al Baghdadi, noto come Abu Hajr al Suri”: a darne notizia ieri sera è stato il generale Babaker Zebari, capo di stato maggiore delle forze armate irachene. La stessa fonte ha poi precisato che i raid sulla provincia di Ninive (nord) “sono stati lanciati sulla base di informazioni precise”, assicurando che “il bersaglio è stato colpito”. I bombardamenti si sono concentrati su una porzione di territorio compresa tra Mosul, capoluogo della regione di Ninive, e Tal Afar, attualmente controllato dallo Stato Islamico.
La notizia, finora non confermata da fonti indipendenti, potrebbe rappresentare un duro colpo per i ribelli sunniti che negli ultimi giorni hanno registrato diverse sconfitte nella controffensiva lanciata dall’esercito iracheno, sostenuto da miliziani sciiti, combattenti curdi e dagli aerei americani. Tornata sotto il controllo dei militari regolari la città turkmena sciita di Amerli, dopo due mesi di seggio dello Stato Islamico. Le truppe irachene hanno riconquistato diverse posizioni in alcuni settori di un’autostrada strategica che collega Baghdad al nord del paese e ripreso la località di Suleiman Bek, 175 km dalla capitale, col vicino villaggio di Yankaja.
Intanto a Baghdad 17 persone hanno perso la vita e altre 49 sono rimaste ferite in un doppio attentato contro due quartieri a maggioranza sciita, quello di Kadhimiyah (nord) e Karrada (centro), messo a segno ieri pomeriggio. Nelle stesse ore il governo iracheno ha annunciato la firma di un accordo con il gigante petrolifero britannico Bp, che prevede l’aumento della produzione a Rumaila (nei pressi di Bassora, sud) di circa 800.000 barili al giorno, con introiti miliardari per entrambe le parti. Il campo petrolifero di Rumaila, al confine col Kuwait, è il più importante in Iraq.
Inoltre decine di persone sarebbero state rapite dai miliziani sunniti dello Stato Islamico da un villaggio nel nord dell’Iraq, dove gli abitanti avevano dato fuoco alle bandiere nere del gruppo armato e ad alcune loro postazioni: stando a fonti della polizia locale, i ‘jihadisti’, che si erano ritirati ieri dal villaggio di Tal Ali, nella provincia di Kirkuk, sono tornati in massa per compiere una rappresaglia, sequestrando una cinquantina di abitanti.
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