“Se non hanno commesso reati, stessero tranquilli. Speriamo che il dottor Zuluaga possa dimostrare la sua innocenza ma nel frattempo è deplorevole che dica che c’è persecuzione nei suoi confronti o pretendere che, poiché sono l’opposizione, abbiano un foro speciale per evadere le loro eventuali responsabilità”.
Così il ministro dell’Interno, Juan Fernando Cristo, ha bocciato la reazione dell’ex candidato alla presidenza, Óscar Iván Zuluaga, e del suo partito, il movimento di opposizione Centro Democrático (un partito di estrema destra, nonostante il nome), guidato dall’ex capo dello Stato Alvaro Uribe, all’opposizione del governo in carica. Zuluaga si è detto vittima di “persecuzione” dopo essere stato chiamato a deporre dalla Procura generale per il suo sospetto coinvolgimento in un tentativo di sabotaggio del delicato processo negoziale in atto da due anni fra il governo centrista presieduto da Santos e la guerriglia delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc).
Zuluaga dovrà spiegare agli inquirenti la sua presunta relazione con un pirata informatico, Andrés Sepúlveda, che secondo il procuratore generale Eduardo Montealegre “sviluppava servizi di divulgazioni su reti sociali e sicurezza informatica” per la campagna del candidato quando è emerso che “spiava” il negoziato dell’Avana, nel maggio scorso.
Sempre secondo Montealegre, l’hacker intercettò, fra l’altro, comunicazioni dei negoziatori delle Farc, del loro massimo leader, Rodrigo Londoño, alias “Timochenko”, e dell’ex senatrice liberale Piedad Córdoba, per “sabotare” i colloqui avviati a Cuba nel novembre 2012. Per tutta l’ultima campagna elettorale, Zuluaga, sconfitto al ballottaggio da Juan Manuel Santos, si era espresso sempre contro il processo di pace, al pari del suo mentore Uribe, espressione dei settori più reazionari dell’oligarchia colombiana e degli interessi di Washington.
Per il ministro dell’Interno attuale, “è assolutamente naturale e logico” che Zuluaga venga chiamato a deporre: “Parlare con chi può essere informato o eventualmente responsabile di delitti è il minimo che si può fare”.
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