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Snowden in viaggio per l’Ecuador, Usa furiosi

Sowden ha seminato i giornalisti che lo aspettavano sul volo per Cuba. Lasciati tutti con un palmo di naso ma gli Stati Uniti minacciano di intercettare l’aereo e farlo atterrare in un “aereoporto amico”.

Accompagnato dall’assistente di Julian Assange, l’ex ufficiale della CIA Edward Snowden, in attesa del volo per L’Avana al terminal F dell’aeroporto moscovita “Sheremetyevo”, vuole arrivare a Caracas, dopo aver chiesto asilo politico in Ecuador. Lo ha scritto su Twitter il Ministro degli Esteri ecuadoriano Ricardo Patiño.

In un’intervista con il canale televisivo latino-americano “Telesur”, ha chiarito che la richiesta verrà considerata nel più breve tempo possibile. Il ministro, che è in visita in Vietnam, ha detto che questa richiesta sarà studiata nello stesso modo come nel caso del fondatore dell’organizzazione Wikileaks, l’australiano Julian Assange, che ha passato più di un anno dietro le mura dell’Ambasciata dell’Ecuador a Londra. L’assistente di Assange, Sarah Harrison, ha accompagnato Snowden sul volo da Hong Kong a Mosca.

Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha detto di non essere al corrente dei piani di Snowden e che fosse a Mosca “lo apprendo da lei” ha detto a un reporter. Altre fonti dicono che “motivi per fermare Snowden non ci sono: non ha commesso alcun crimine in Russia”.

Snowden proprio nel terminal di “Sheremetyevo” si è già incontrato con l’ambasciatore dell’Ecuador in Russia. Durante questo faccia a faccia, a quanto emerge, è stato presentato il documento ufficiale della richiesta di asilo. In precedenza, era emerso che l’ex agente della CIA intendeva chiedere asilo in Islanda, ma le autorità avevano detto che a questo scopo è necessario arrivare sul territorio. L’Ecuador era più flessibile. Ed era impossibile non notare le due auto con la bandiera dell’Ecuador giunte a “Sheremetyevo” poco prima che il volo atterrasse presso l’aeroporto di “Aeroflot”. I media avevano gia’ assediato la sala VIP, accanto alle auto parcheggiate. I rappresentanti della missione diplomatica non hanno rilasciato commenti. Ma, secondo alcuni, proprio nel terminal, Snowden si è incontrato con l’ambasciatore ecuadoregno in Russia Patricio Chavez. I rappresentanti dell’Ambasciata hanno lasciato l’aeroporto di “Sheremetyevo” solo questa mattina a bordo delle BMW X5.

La Casa Bianca ha sottolineato di aspettarsi dalla Russia un atteggiamento collaborativo nei confronti di Edward Snowden, la ‘talpa’ dell’Nsagate che da ieri si trova a Mosca, proveniente da Hong Kong, in attesa di ripartire per l’Ecuador dove, sull’esempio di Julian Assange di WikiLeaks, ha chiesto l’asilo politico.

“Dati la nostra intensificata cooperazione dopo l’attentato alla maratona di Boston e il nostro passato di collaborazione con la Russia su questioni di applicazione della legge, compresa la riconsegna alla Russia di numerosi criminali ad alto profilo su richiesta dello stesso governo russo”, ha dichiarato Caitlin Hayden, portavoce presidenziale per la Sicurezza Nazionale, “ci attendiamo che quest’ultimo valuti tute le opzioni disponibili in vista di espellere il signor Snowden e restituirlo agli Stati Uniti, così che affronti la giustizia per i reati dei quali è accusato”.

Hayden ha quindi manifestato l’irritazione dell’amministrazione di Washington nei confronti delle autorita’ di Hong Kong per aver lasciato partire il trentenne esperto d’informatica, già dipendente della Cia, “nonostante la legalmente valida richiesta americana di arrestarlo in vista di una sua estradizione, sulla base dell’accordo bilaterale in materia”.

La portavoce della Casa Bianca ha inoltre reso noto che tanto al governo dell’ex colonia britannica quanto a quello cinese sono state “notificate attraverso i canali diplomatici le nostre forti obiezioni”, ed è stato “sottolineato loro come un simile comportamento sia nocivo alle relazioni bilaterali” nell’uno e nell’altro caso.

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