Almeno 33 persone, per lo più civili, inclusi donne e bambini, sono rimaste uccise nel primo grave attentato compiuto in Afghanistan dopo la presa di contatto ufficiale della settimana scorsa tra rappresentanti dei talebani e delle autorità di Kabul.
L’attentato suicida ha avuto luogo nei pressi di una base militare a Khost, nella regione orientale del paese al confine con il Pakistan, quando un terrorista a bordo di un’automobile si è fatto saltare in aria vicino a un posto di blocco delle forze di sicurezza afgane all’entrata di Camp Chapman, una base della Nato che ospita sia militari afgani sia delle truppe di occupazione che sostengono il governo di Kabul, secondo quanto riferito da fonti dell’autorità locale.
L’attacco è stato sferrato all’imbrunire, poco prima dell’iftar, il pasto che segna l’interruzione quotidiana del digiuno da ogni forma di alimenti durante il mese di ramadan.
Dopo la fine della missione di combattimento nel mese di dicembre 2014, la Nato schiera solo 12.500 militari in Afghanistan nel quadro della missione “Resolute support” che ha l’obiettivo di formare le forze di sicurezza nazionali. In questo ambito, per la prima vota in 14 anni, si stanno svolgendo in Pakistan gli incontri tra talebani e governo di Kabul sotto l’egida degli Stati Uniti e della Cina.
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