Gli animalisti esultano e rendono omaggio al ruolo di pioniere della Catalogna nella difesa dei diritti degli animali, mentre invece il mondo del circo protesta: “ci vogliono criminalizzare”.
Cinque anni dopo la battaglia che ha portato all’abolizione della corrida in Catalogna il Parlament di Barcellona ha votato a larga maggioranza il divieto di usare gli animali selvatici nel circo. L’interdizione entrerà in vigore nel 2017, anche per dare tempo alle imprese del settore di adeguarsi.
Il divieto, contenuto in una normativa che modifica la legge di protezione degli animali in Catalogna, è stato approvato con 105 voti a favore, 19 contrari e 8 astensioni. I soli a opporsi sono stati i deputati regionali del Partido Popular del premier spagnolo Mariano Rajoy, destra spagnolista minoritaria in Catalogna. La normativa è arrivata davanti al Parlament per iniziativa di diverse organizzazioni ambientaliste già promotrici della battaglia contro la corrida. “Nulla giustifica la sofferenza degli animali, sia per ragioni ludiche, artistiche o legate alle tradizioni” ha chiarito il deputato repubblicano di sinistra Oriol Amoros.
Per ora il divieto si applica solo agli animali selvatici, tigri, leoni, elefanti, foche o pantere. Entro il 2017 dovranno sparire quindi in Catalogna per forza di cose anche i domatori. Ma non è escluso che il provvedimento venga poi allargato a animali domestici, cavalli, gatti, cani. La legge catalana crea un Osservatorio del Benessere animale, che dovrà determinare il grado di sofferenza anche degli animali domestici usati nei circhi. “Dimostrerà – ha detto al quotidiano La Vanguardia il portavoce ambentalista Leonardo Anselmi – che qualsiasi animmale domestico soffre quando è cstretto a rimanere rinchiuso in un circo, realizzare attività e avere comportamenti anti-naturali, sottoposto a costanti spostamenti”.
Naturalmente il mondo del circo non ha preso bene la decisione del parlamento catalano. “E evidente che si vuole criminalizzare il circo. Lo si associa ai maltratamenti agli animali, e questo è gravissimo” accusa il direttore del Festival Internazionale del Circo di Figueres, Genis Matabish che aggiunge: “Proibiscono gli animali selvatici nei circhi, però in tv si continueranno a vedere pubblicità con elefanti e leoni”.
“Secondo lo stesso criterio si dovrebbero proibire anche gli zoo o la polizia a cavallo” protesta il deputato di destra Rafael Luna, uno dei 19 ‘no’ al provvedimento.
La vittoria animalista al parlamento catalano interviene mentre in diverse grandi città spagnole conquistate da sindaci espressioni di coalizioni tra Podemos e liste di sinistra alle comunali di maggio, da Madrid a Saragozza, è partita una nuova offensiva contro la corrida. Le nuove giunte hanno annunciato il taglio delle sovvenzioni a scuole di toreri e spettacoli taurini che invece rimangono una priorità del governo Rajoy e dei nazionalisti spagnoli. In attesa del possibile terremoto elettorale di novembre.
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