E’ stata la più grande esercitazione militare congiunta con l’utilizzo di munizioni vere quella realizzata dalle truppe statunitensi e sudcoreane, con tanto di assalto di mezzi corazzati nel “territorio nordcoreano”, a pochi giorni dalla fine della crisi di confine fra le due Coree. Ha coinvolto in totale 3000 soldati dei due paesi, circa 100 fra carri armati e blindati, 120 mitragliatrici pesanti, 45 elicotteri e 40 aerei.
La simulazione è cominciata con un attacco nordcoreano a un posto di frontiera sudcoreano, seguito da un raid del Nord e da un contrattacco con i mezzi di Usa e Corea del Sud che sono penetrati in profondità nel territorio nemico per distruggere installazioni missilistiche, posti di comando e altri obiettivi sensibili vicino a Pyongyang. Fra i ben 2000 spettatori dell’esercitazione vi erano la stessa presidente sudcoreana Park Geun-hye e numerosi alti ufficiali di Seul e Washington, che mantiene in Corea del Sud ben 30.000 soldati e un ingente quantitativo di armi pesanti.
L’esercitazione ha seguito di pochi giorni un accordo fra Nord e Sud che ha messo fine all’escalation di tensione militare al confine, giunta fin sull’orlo del conflitto armato.
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