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Sud Africa, studenti in piazza contro le tasse universitarie troppo alte

Si estende negli atenei del Sudafrica la protesta contro le tariffe universitarie, giudicate troppo elevate e dunque anti-democratiche: dopo il caso della Witswatersrand di Johannesburg, dove gli incrementi sono stati temporaneamente sospesi, gli studenti hanno inscenato oggi proteste in altri campus del paese.
In conseguenza dell’agitazione, con tanto di barricate davanti all’ingresso delle università, oggi le lezioni sono state sospese alla Rhodes University di Grahamstown. Ma a mobilitarsi sono stati anche gli studenti che frequentano gli atenei di Stellenbosch, Pretoria e Città del Capo, in regioni anche molto lontane tra loro.
A Città del Capo a guidare la protesta è il movimento Rhodes Must Fall, protagonista della mobilitazione sfociata nell’aprile scorso nella rimozione della statua del magnate e politico britannico dall’ingresso del campus. Sei mesi dopo gli attivisti sono tornati a mobilitarsi contro la discriminazione, ma questa volta nella forma di tariffe “che escludono” gli studenti più poveri, in prevalenza neri.
Se nel caso della Witswatersrand ad innescare la protesta erano stati aumenti previsti delle tariffe del 10%, a Grahamstown i giovani contestano l’obbligo di pagare metà della retta già all’inizio dell’anno accademico. In entrambi i casi il braccio di ferro su temi decisivi come diritto all’istruzione e democrazia, nel Sudafrica post-apartheid, sembra appena cominciato.

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