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Rennes. Polizia fuori controllo, feriti manifestanti e giornalisti

Diversi giornalisti hanno dichiarato di essere stati aggrediti in modo deliberato dai poliziotti, con colpi di manganello che li hanno feriti e che hanno danneggiato macchine fotografiche e cineprese.

Vincent Feuray fotografo collaboratore di Liberation ha dichiarato che è la quarta volta che viene aggredito dalla polizia di Rennes durante manifestazioni.

Giornalisti di France 3 Bretagne, di M6 e del quotidiano Ouest-France hanno denunciato di essere stati colpiti da manganellate.

La situazione tra polizia e giornalisti è diventata molto difficile e ci sarà un incontro col prefetto di Rennes per garantire l’incolumità dei reporter.

I giornalisti hanno testimoniato che le cariche con investimento di dimostranti sono avvenute a freddo, senza tiri di oggetti o provocazioni.

L’attacco poliziesco che ha messo a repentaglio la vita di molte persone  è stato motivato esclusivamente dalla volontà di impedire l’invasione della tangenziale.

Sembra che alcuni “flics” abbiano perso il controllo e urlando “adesso vi sfondiamo il culo” abbiano inseguito e picchiato anche i feriti a terra e il personale medico che li assisteva.

da https://bresciaanticapitalista.com

Persino il governativo Le Monde è costretto a scandalizzarsi per questo comportamento “italiano” dei flics francesi:

http://www.lemonde.fr/police-justice/article/2016/06/02/loi-travail-violente-charge-policiere-a-rennes_4931724_1653578.html

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1 Commento


  • Mario Antonio Esposito

    Ormai è più che evidente che a tutte le latitudini, basta trovarsi infilati in una divisa -salvandone pochissimi- sono tutti 007 con licenza di abusare.
    Sino a qualche anno fa, cercavo di far capire loro, che proteggevano chi distruggeva il futuro anche ai loro figli. Poi, visto che non cambiava nulla, aggiungevo che mettevano a repentaglio la propria incolumità per uno stipendio da sopravvivenza, che, paragonato a quanto costa uno dei protetti, equivale ad un osso dato al cane. Nulla cambia!
    E allora faccio un paragone ‘contundente’: I Kapò, dei campi di sterminio. Deportati come gli altri, si comportavano da Kapò per restare in vita; ma questi -della stessa nazionalità-, manganellano alla cieca soltanto per soldi. Anche a danno dei propri figli.

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