Il Fronte popolare per la liberazione della Palestina (FPLP) condanna fermamente l’invasione turca del territorio siriano dal confine nord della Siria. Avevamo avvertito che si sarebbe arrivati a un tentativo di occupazione, alla luce delle ambizioni turche nel territorio siriano, che non sono cessate da quando Alessandretta (Iskenderun) è stata annessa alla Turchia nel 1939.
Il FPLP ritiene che questa invasione militare coordinata con l’amministrazione statunitense non sia isolata dagli obiettivi che stavano e stanno dietro il sostegno delle forze terroristiche in Siria da parte di questi due paesi e di molti altri, al fine di indebolire lo stato nazionale siriano e danneggiarne il ruolo, la sovranità, l’integrità territoriale attraverso l’istituzione di cantoni divisi per etnie e dottrine religiose.
Il Fronte invita i popoli arabi a prendere posizione e ad agire denunciando l’invasione turca e sostenendo la Siria nella difesa del suo popolo e di tutti i suoi territori.
Inoltre, invitiamo la Lega araba, che sabato prossimo terrà il suo consiglio ministeriale, a occuparsi di ciò che questa invasione turca costituisce in termini di minaccia alla sicurezza nazionale araba e minaccia per l’unità e l’integrità territoriale di uno stato arabo. Tale posizione richiede innanzitutto che la Lega Araba ritorni sui propri passi rispetto alla sciagurata decisione di escludere la Siria dalla Lega, e che non tolleri ulteriormente il sostegno di alcuni stati appartenenti alla Lega a gruppi terroristici che, coordinati con la Turchia e altri paesi, perseverano nel pianificare la distruzione della Siria.
Fronte popolare per la liberazione della Palestina
Dipartimento centrale di informazione
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Renato
Ma una parola per i compagni kurdi e delle forze democratiche siriane, no?
francesca
E’ veramente scandaloso assistere alla conquista di un territorio sovrano senza che se ne parli e senza che nessuno intervenga, sia per la popolazione che subisce tale invasione sia per gli equilibri geopolitici ormai consolidati.
Il popolo Kurdo anche questa volta è stato strumentalizzato insieme ad altre popolazioni del nord della Siria senza nessuna alzata di scudi.