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Giappone: crolla la produzione di marzo

Il segno pesante della triplice sciagura – terremoto, tsunami, Fukushima – si abbatte sull’economia giapponese. Stavolta con le cifre ufficiali, invece che con le stime.

La produzione industriale ha segnato a marzo un crollo record del 15,3%; peggio del -8,6% di febbraio 2009, momento della fase più acuta della crisi globale.

I principali produttori nipponici si aspettano ora un parziale rimbalzo in aprile (+3,9%) e maggio (+2,7%). Tutti e 16 i settori seguiti, hanno registrato pesanti cali. I trasporti sono crollati del 46,4% per la carenza di componenti. I macchinari generici hanno ceduto il 14,4%, mentre l’11,4% il settore chimico.

Ma non ha sofferto solo la produzione. La spesa delle famiglie ha segnato il peggior crollo annuo: -8,5% a marzo. I salari medi si sono attestati a 421.975 yen, in calo del 4,1% in termini reali (scontando l’inflazione). La spesa delle famiglie è un elemento chiave dei consumi privati che valgono il 60% circa del Pil nipponico.

L’unica notizia “positiva” viene dal tasso di disoccupazione, fermo al 4,6% in marzo, sui minimi degli ultimi due anni. Secondo il ministero del Welfare, ci sono 56 posti disponibili per ogni 100 richieste.

Ma la Bank of Japan (BoJ) ha tagliato le stime sulla crescita del Giappone nell’anno 2011/12, ipotizzando un Pil in rialzo dello 0,6%, contro l’iniziale +1,6%.

 

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