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La frana Pdl. Scajola si prepara a mollare Silvio

«Basta con il Pdl, buttiamo via questo nome e questo simbolo! Dopo la sberla che abbiamo preso inventiamoci qualcosa di nuovo, costruiamo un percorso di lungo respiro». A dirlo l’ex ministro dello Sviluppo economico del Pdl Claudio Scajola, che che invita il partito a riprendere il dialogo con il Terzo Polo. Intervistato dalla Repubblica e dal Messaggero, Scajola sostiene che Alfano ora deve «lavorare al vero partito dei moderati, una casa che riunisca tutti quelli che in questi anni si sono allontanati e che punti all’unità con chi oggi siede sui nostri stessi banchi al parlamento europeo». Nei confronti di Casini, sottolinea, «abbiamo commesso degli errori. Ora dobbiamo tutti, noi e l’Udc, guardare lontano». L’esponente del Pdl smentisce di aver pensato di passare all’Udc. Conferma, invece di aver «ipotizzato di dar vita a dei gruppi autonomi», come «contributo alla maggioranza per consentire un dibattito più libero». «Ne andai a parlare con Berlusconi – racconta – e lui non ritenne che fosse utile». In merito al dopo-Berlusconi, «sono passati molti anni dalla sua discesa in campo e l’effetto novità non c’è più», osserva Scajola, «ma dobbiamo costruire il partito dei moderati e solo Berlusconi ci può riuscire. Poi si vedrà». Sul congresso del partito, l’ex ministro si dice «molto preoccupato per il ritorno della logica delle tessere. Il tesseramento è aperto, ma il congresso deve essere occasione di confronto e non di conta. Molto importanti – sottolinea – sono i congressi locali», perchè «se non recuperiamo il consenso del territorio non potremo superare lo tsunami che si è abbattuto su di noi nelle ultime amministrative».

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