L’indotto della Fiat verso l’accordo con Dr
Parlare di un accordo per Termini Imerese è ancora prematuro anche se nell’incontro tenutosi ieri tra Massimo Di Risio e le ditte dell’indotto, un intesa sembrerebbe delinearsi. In una discussione di tre ore, che si è svolta presso la regione Sicilia, le aziende hanno mostrato interesse verso il piano industriale della Dr Motor.
«L’impressione è stata ottima – dice Gianni Bacino della Bienne Sud, azienda che si occupa di verniciare i paraurti della Lancia Y – da parte nostra c’è la massima disponibilità a diversificare l’attività in funzione della produzione che Dr realizzarà a Termini Imerese e investire anche sul versante occupazionale». Dello stesso avviso anche Luciano D’Angelo, titolare della ClerFrem, società che si occupa di imbottiture per sedili della Fiat. Mentre per Fabrizio Pedrazzini della Pellegrini Spa, società che si occupa di ristorazione all’interno dello stabilimento, resta comunque il fatto che ancora «non c’è niente di concreto, anche se l’incontro è stato un passo importante».
«L’impressione è stata ottima – dice Gianni Bacino della Bienne Sud, azienda che si occupa di verniciare i paraurti della Lancia Y – da parte nostra c’è la massima disponibilità a diversificare l’attività in funzione della produzione che Dr realizzarà a Termini Imerese e investire anche sul versante occupazionale». Dello stesso avviso anche Luciano D’Angelo, titolare della ClerFrem, società che si occupa di imbottiture per sedili della Fiat. Mentre per Fabrizio Pedrazzini della Pellegrini Spa, società che si occupa di ristorazione all’interno dello stabilimento, resta comunque il fatto che ancora «non c’è niente di concreto, anche se l’incontro è stato un passo importante».
Se per l’indotto le cose sembrano andare nella direzione sperata lo stesso non può dirsi per la fabbrica della Fiat e i suoi 1.600 lavoratori. I dubbi, espressi dai sindacati, restano. In primo luogo solo 1.317 saranno le tute blu che rientrerebbero al lavoro in un arco di cinque anni e in vista di un aumnto graduale delle vetture immatricolate (60 mila per il 2017). Occorre a questo punto capire che fine faranno gli altri lavoratori e nello specifico chi si occuperà di pagare la mobilità e il prepensionamento. La Fiat, che lascerà la Sicilia il 31 dicembre prossimo, o più difficilmente la Dr pronta a subentrare e a fare di Termini un nuovo polo industriale.
Da parte sua Di Risio ha assicurato che il Lingotto continuerà a collaborare con la Dr Motor. «Con la Fiat l’accordo c’è già – dice Di Risio – perchê la versione della Dr 5 diesel, che produciamo, ha già un motore Fiat e continueremo a collaborare con loro». Intanto gli operai continuano a scioperare e dopo l’assemblea di due giorni fa davanti alla fabbrica hanno elencato le loro condizioni in 5 punti. La discussione si terrà lunedì in un nuovo incontro tra governo, sindacati e Dr.
Assente la Fiat che continua a rinviare investimenti e a chiudere gli stabilimenti. È il caso dell’Irisbus dove nei giorni scorsi, il Lingotto, ha annunciato la mobilità per i lavoratori. All’ennesima beffa della Fiat, che ha rinviato al mittente l’interessammento ad aquisire lo stabilimento di Valle Ufita da parte della cinese Dongfeng Motor Corporation, le tute blu dell’Irpinia hanno risposto con un lungo corteo a Grottaminarda dove a sventolare c’erano – come provocazione – molte bandiere della Cina.
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